Gli spari, all'impazzata, in sella a un motorino. In pochi secondi, in piazza Cattaneo, a Sant'Anastasia, si scatena il panico. Ad avere la peggio è una famiglia, ferma al bar per mangiare un gelato. La figlia - 10 anni - è raggiunta da un colpo alla testa. Feriti anche la madre, all'addome, e il padre, in maniera lieve. La bimba finì in rianimazione all'ospedale Santobono, la madre ricoverata al Cardarelli. L'arma, una mitraglietta, non è mai stata fatta ritrovare. Il tutto avveniva nel maggio 2023.
Il Tribunale per i minorenni di Napoli aveva già condannato a 10 anni uno dei due giovani accusati di tentato omicidio. Oggi è toccato al maggiorenne che ha avuto 14 anni di condanna dal Tribunale ed è stata riconosciuta l'aggravante mafiosa.
L'avvocato Paolo Cerruti, che assiste la famiglia dei feriti nel processo a carico del maggiorenne, si è ritenuto soddisfatto della condanna.
"E' una condanna importante - dichiara il deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli - anche se i due protagonisti della vicenda non hanno mai collaborato attivamente visto che non hanno dato indicazioni per il ritrovamento dell'arma. Noi crediamo che il sistema familiare in cui sono cresciuti è la prima causa dell'azione criminale che hanno compiuto.
E' giusto ricordare che non è ancora certo se la bambina colpita gravemente da uno dei colpi esplosi continuerà ad avere gravi danni fisici con il passare degli anni a causa del trauma subito. Per colpa di questi delinquenti una famiglia resterà segnata per sempre".