È stato individuato e bloccato il detenuto 30enne del carcere napoletano di Poggioreale Stefano Minopoli, che nel primo pomeriggio di oggi ha eluso la sorveglianza ed è fuggito. A bloccarlo è stato il Nic della polizia penitenziaria che era sulle sue tracce. "Complimenti ai colleghi - commenta il sindacato Uspp - che in poche ore sono riusciti ad assicurare il fuggitivo alla giustizia". Minopoli accompagnato dalla penitenziaria sta tornando nel carcere da cui ieri era stato trasferito in ospedale per problemi di salute. Gli agenti lo hanno trovato in piazza Mazzini.
La ricostruzione della fuga
“Un detenuto napoletano di 31 anni in attesa di primo giudizio è evaso nel primo pomeriggio, in circostanze da accertare, dall’ospedale Cardarelli di Napoli dov’era stato ricoverato d’urgenza ieri verso le 17.30 e piantonato dalla Polizia penitenziaria. Era stato tratto in arresto con l’accusa di tentato omicidio il 23 maggio. Sono in corso le ricerche da parte della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell’ordine, ma ancora senza esito”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Con tutto ciò che sta succedendo, suicidi fra la Polizia penitenziaria (6) e fra i detenuti (52) a numeri mai visti, omicidi, violenze di ogni genere, stupri, risse, aggressioni, proteste collettive, evasioni frequentissime e molto altro ancora, ci chiediamo cos’altro debba accadere affinché il Governo si renda conto che le carceri, nello stato comatoso in cui versano, non riescono minimamente ad assolvere a nessuna delle funzioni che sono a esse demandate dalla Carta costituzionale e, anzi, a queste condizioni, non sussistono nemmeno i presupposti giuridici per il loro mantenimento. Noi continuiamo a pensare che l’atteggiamento del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dell’intero esecutivo Meloni, per ciò che concerne i penitenziari, sia da veri irresponsabili. E i decretini emanati, è proprio il caso di dirlo, alla ‘carlona’ possono forse essere utili a facili strategie politiche, ma non certo a produrre risultati concreti”, aggiunge il segretario della UILPA PP.
“La fuga di oggi, peraltro, ripropone l’annosa e spinosa questione dell’assistenza sanitaria in carcere e delle visite d’urgenza. Ci chiediamo, se il recluso stava così male da dovere essere visitato e ricoverato d’urgenza, dove abbia trovato le forze per evadere, pur volendo sperare che la nostra sanità pubblica abbia ancora una grande e persino miracolosa efficacia”, aggiunge il dirigente sindacale.
“Oltre 18mila unità mancanti agli organici della Polizia penitenziaria, 14.500 detenuti in più rispetto ai posti disponibili, deficienze strutturali, infrastrutturali, negli equipaggiamenti e organizzative richiedono misure concrete. La Presidente del Consiglio, se vuole mantener fede al suo discorso con cui ha chiesto la fiducia al Parlamento, avochi a sé la materia carceraria e vari provvedimenti consequenziali e tangibili, il resto è fuffa”, conclude De Fazio.