"I comportanti sia dei residenti che dei commercianti, che hanno assistito agli ultimi episodi delinquenziali che hanno riguardato il quartiere Vomero, la rissa in piazza Vanvitelli e l'aggressione in un bar in via Alvino, mi preoccupano non poco - afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione vomero, da sempre in prima linea nella lotta contro la delinquenza, organizzata e non, che da tempo imperversa nel quartiere collinare partenopeo, segnatamente per quanto riguardo il fenomeno delle baby gang e della movida violenta e fracassona -. Ritengo infatti indispensabile che i cittadini collaborino, denunciando subito alle autorità preposte, attraverso le forme di rito, sempre e comunque, tutti gli episodi riconducibili ad azioni criminali alle quali sono sottoposti o delle quali vengono, in qualche modo, a conoscenza.
Ritengo - sottolinea Capodanno - che, proprio a seguito di comportamenti omissivi al riguardo, i dati sulle denunce non sempre diano l’esatta dimensione del fenomeno, in quanto sembrerebbe che molti, compresi quelli che abitano nei cosiddetti quartieri bene, non manifestino eccessiva fiducia nelle istituzioni, al punto che sovente, sbagliando, non denuncerebbero gli accaduti. Un comportamento grave sul quale bisogna indagare, anche al fine di mettere in campo meccanismi per invertire questa tendenza.
Difatti - puntualizza Capodanno - dalle cronache dei due episodi delinquenziali emergerebbe che quando si è verificata la rissa in piazza Vanvitelli, diversi residenti si siano limitati a filmare quando stava accadendo, senza preoccuparsi di allertare le forze dell'ordine mentre nel caso dell'aggressione nel bar, in un intervista rilasciata al quotidiano "Il Mattino", viene precisato che non è stata ancora presentata la denuncia formale dell'accaduto mentre il relativo video già circola da tempo sui social e sulle pagine internet.
In altre parole - prosegue Capodanno - complice anche l'atteggiamento di chi si rende disponibile, attraverso la diffusione sui social e sugli organi d'informazione, a pubblicizzare questi eventi più che incentivare la necessità di procedere all'immediata denuncia, allertando subito le forze dell'ordine, questi gravi episodi sembrano alimentare più la necessità di una visibilità, piuttosto che contribuire, con la formalizzazione della denuncia, a ristabilire un clima di serenità, attivando i meccanismi per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica con l'intervento delle autorità a tanto preposte. Un fenomeno che si va diffondendo e che appare decisamente preoccupante.
Che dire poi - conclude Capodanno - della dichiarazione apparsa nell'intervista succitata, in relazione a un presunto rischio che il Questore possa chiudere l'esercizio, dopo l'aggressione avvenuta nel locale: "Se così fosse la prossima volta non denuncerò", dichiarazione, che, di certo, non incentiva coloro che assistono o vengono a conoscenza di episodi delinquenziali ad allertare le forze dell'ordine, con la relativa denuncia."