Elezioni 2023 a Cercola: 30 euro a voto per il primo turno e 20 al ballottaggio

Le indagini che hanno portato a sette arresti

elezioni 2023 a cercola 30 euro a voto per il primo turno e 20 al ballottaggio
Cercola.  

Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023. E' emerso nell'ambito di una indagine dei carabinieri e della DDA (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nel comune vesuviano. Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all'epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di NAPOLI, e anche il loro padre.

Secondo quanto emerso i voti sarebbero stati venduti a circa 30 euro (come si evince, in particolare, da una intercettazione) e 20 euro a voto per il ballottaggio.

E' stata proprio lei ad attirare l'attenzione della Polizia Locale che poi inoltrato una segnalazione: la donna, infatti si è presentata con decine di deleghe per ritirare una trentina di tessere elettorali di cittadini che ne avevano dichiarato di averle smarrite. La Ponticelli risultava già condannata per associazione a delinquere di tipo mafioso e per questo interdetta dai pubblici uffici e privata del diritto di elettorato. La sua nomina a rappresentante di lista, quindi, non poteva che essere falsa, come poi hanno documentato gli accertamenti.

"Sono clan pervasivi, senza ideologia, senza interesse politico, il loro unico interesse è infiltrarsi per trarne vantaggi: a Cercola la democrazia era all'asta". Così il colonnello Andrea Leo, comandante del reparto operativo nucleo investigativo provinciale di Napoli, e il colonnello Grimaldi Pantaleone comandante del gruppo dei carabinieri di Torre Annunziata, nel corso di una conferenza stampa indetta dal procuratore di Napoli Nicola Gratteri dopo gli arresti eseguiti oggi. Questo atteggiamento, hanno detto ancora i due ufficiali, "si è evidenziato con il controllo nei seggi elettorali per la verifica dell'accordo di compravendita del voto".