Criminalità e giovani, Gratteri: i social sono la vetrina delle mafie

Una tecnica utilizzata già qualche anno fa dai cartelli messicani e oggi dalla camorra

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L'allarme

Napoli.  

Davanti a una platea composta prevalentemente dagli insegnanti delle scuole di Napoli, il procuratore Nicola Gratteri riconosce il ruolo della scuola nel contrastare la malavita e ne sottolinea il valore pedagogico chiamando in causa i comportamenti sbagliati di certi genitori. "La scuola è fondamentale - ha detto il magistrato a margine della conferenza stampa sul progetto "Sport e cultura per contrastare la povertà educativa e prevenire la criminalità" al Comune di Napoli - perché la malavita è attraente per i ragazzi. Noi abbiamo bisogno di stare più vicini ai giovani, non dobbiamo lasciare soli i ragazzi, dobbiamo renderli più forti".

Il rapporto social e criminalità: “Sono la vetrina delle mafie".

"Si fanno vedere ricchi, firmati, con tanti soldi. Ti dicono ‘noi siamo il nuovo modello, vuoi diventare come noi?' E i giovani non strutturati si trovano avviluppati e pensano che quello sia il loro futuro.
I social per i mafiosi sono una sfida alle istituzioni, un'esternazione di arroganza". 

Un pensiero che è in linea con quello portato avanti negli anni dal deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che da tempo denuncia l’esaltazione della criminalità e di boss sulla piattaforma cinese.

“Condividiamo totalmente il pensiero del Procuratore Gritteri. Noi lo gridiamo ai quattro venti da anni pur rimanendo troppo spesso inascoltati e nell'indifferenza dei gestori della piattaforma che, pur di fare affari, ogni giorno permettono a qualsiasi tipo di mafioso o camorrista di fare propaganda e promuovere la criminalità sfidando non soltanto la dignità umana, il pensiero civile, ma anche lo Stato e la legalità. I social sono uno strumento potentissimo e nelle mani sbagliate, in quelle di chi vuol controvertere le leggi e le regole del vivere civile, diventano un’arma di ‘distruzione di massa’. Lo Stato deve togliere di mano ai clan questi ‘ordigni’”- ha dichiarato Borrelli.