Una tecnologia sofisticatissima per nascondere il denaro intascato illegalmente, grazie ad una fitta rete di intermediari e sistemi di sicurezza simili a quelli utilizzati dai servizi segreti. Con un giro d'affari illegale stimato in 2 miliardi e 600 milioni di euro, con 6 mila clienti in tutta Europa.
Sono alcune delle cifre - impressionanti - dell'indagine coordinata dalla Procura di Napoli e condotta dalla guardia di finanza. A Portici ed Ercolanop la base operativa del gruppo: otto le misure cautelari eseguite in Campania.
I CLIENTI ITALIANI ED ESTERI
Del giro d'affari da 2,6 miliardi di euro gestito dall'associazione a delinquere sgominata dalla finanza di Napoli, un miliardo e mezzo era riferito a conti italiani. "Il 51% degli oltre 6mila clienti erano infatti italiani. La tipologia di clientela è variegata: ci sono pregiudicati, anche legati a criminalità organizzata, consulenti e professionisti, tutte persone - ha spiegato il comandante provinciale delle fiamme gialle, Paolo Consiglio - che avevano soldi da nascondere".
IL TESORO NASCOSTO
I finanzieri hanno sequestrato complessivamente beni per 25 milioni di euro tra cui quindici immobili a Vilnius (di cui due appartamenti di lusso siti nel centro storico, due alberghi e un bar-ristorante), quattro immobili a Riga (di cui due appartamenti di lusso), una villa ad Ercolano con piscina e campo di calcio, un immobile a Portici, un immobile a Como e uno yacht.
LA STOCCATA AL GOVERNO SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
"Questa indagine particolarmente sofisticata non l'avremmo potuta fare se fosse stato in vigore il disegno di legge in discussione in questi giorni". Non ha usato giri di parole la guida dei pm partenopei: "Fondamentale la possibilità di sequestrare i telefoni e le reti utilizzate per gestire i rapporti". Per il procuratore di Napoli se la possibilità di sequestrare i cellulari fosse stata di appannaggio dei giudici e non degli inquirenti, "questa indagine non si sarebbe potuta fare".