Sant'Agnello ricorda le trenta vittime del naufragio del Marina d'Equa

Il 29 dicembre 1981 la motonave affondava con i suoi trenta marinai nel golfo di Guascogna

sant agnello ricorda le trenta vittime del naufragio del marina d equa

Per la Penisola Sorrentina si tratta della più grande tragedia nella storia della marineria locale. Una vicenda che costrinse lo Stato e rivedere le norme di sicurezza sul mare a maggior tutela dei marittimi.

Sant'Agnello.  

Il 29 dicembre del 1981 la Penisola Sorrentina, Torre del Greco e Procida vissero la più grande tragedia del mare della loro lunga e rinomata storia marinara: l'affondamento nel Golfo di Guascogna della motonava Marina d'Equa della compagnia di navigazione Italmare con i suoi 30 marittimi imbarcati.

Da allora ogni anno il 29 dicembre viene celebrata a Sant'Agnello una messa in suffragio dei trenta dispersi in mare il cui ricordo resta vivo nell'intera comunità peninsulare che soffrì il maggior numero di perdite.

Il prof. Gennaro Galano ricostruisce la storia di questo affondamento: "Per molte famiglie della Penisola Sorrentina e di Procida, il 29 dicembre di ogni anno, ricorre l'anniversario di una indicibile tragedia. Nel tempestoso golfo di Guascogna, proprio il 29 dicembre del 1981, la motonave "Marina d'Equa" si inabissò in pochi istanti e il mare, mosso e sferzato da terribili venti, ingoiò tra i suoi flutti 30 vittime innocenti. Come è tradizione nel santuario di San Giuseppe a Sant'Agnello una messa di suffragio ricorderà queste vittime del mare. Risuonerá allora un verso davvero toccante della cosiddetta "preghiera del marinaio": i vivi sulle navi e i morti in fondo al mare".