"L’on. Fulvio Martusciello, nascondendosi dietro il paravento dell’immunità parlamentare, pensandosi evidentemente al sicuro, lancia affermazioni sulla figura del sindaco di Tufino infamanti e vili, come risultano sempre essere quelle opere meschine messe in circolo per avvelenare i pozzi, delegittimare un avversario e trascinare la disputa politica nel putrido fango della diffamazione". E' durissima la replica del sindaco di Tufino, Michele Arvonio, chiamato in causa da un post del coordinatore di FI per un'assunzione al comune napoletano. "Riprendendo su Facebook uno scritto della compagine “progresso civico”, il cui responsabile da mesi mi diffama con insulti da osteria - aggiunge ancora Arvonio - l’on. Martusciello insinua che le procedure concorsuali che hanno portato all’assunzione della dirigente Annarita De Laurentiis siano sospette al punto da richiedere un’indagine penale. L’indizio addotto? Il rapporto di coniugio, ovvero essere sposata ad un politico avversario (il consigliere regionale Petitto n.d.r.)".
"Tutto questo, sempre per il Martusciello, violerebbe la meritocrazia e dovrebbe suscitare sentimenti di vergogna. Ora, premesso che le volgari insinuazioni di “progresso civico” e di Martusciello restano ragli d’asino che non salgono al cielo - continua ancora Arvonio - vorrei tranquillizzare l’on. Martusciello che si è dichiarato contento se lo chiamo a risponderne in tribunale: esaudirò i suoi auspici, ci vedremo davanti a un giudice. Naturalmente insieme ai suoi amici politicanti tufinesi, gli stessi che per il ruolo di opposizione utilizzano l’infamia e la calunnia, non disponendo di altri mezzi".