La chiesa di 'San Renato Vescovo' a Moiano di Vico Equense era gremita da centinaia di persone che nel pomeriggio hanno voluto dare l'addio ad Anna Scala, la 56enne uccisa giovedì dal suo ex compagno Salvatore Ferraiuolo a Piano di Sorrento. In tanti sono arrivati anche dai comuni vicini per dare sostegno ai familiari della donna, distrutti dal dolore. Anna, che faceva la parrucchiera, era molto conosciuta.
Viene descritta come una donna mite, "che ha creduto nell'amore, sempre con una sorriso rassicurante e che di certo - hanno detto alcune conoscenti - non meritava di finire così". Il feretro è giunto in chiesa poco dopo le 15, sotto un sole cocente.
La rabbia della famiglia: e' un tragdia annunciata
Anche un braccialetto avrebbe evitato la morte di Anna. E' la dura denuncia dei familiari ella 56enne massacrata a coltellate. "I segnali precursori c'erano tutti, che fosse in pericolo era ormai chiaro e nonostante ciò nulla è stato fatto per impedire a quell'uomo che la uccidesse", è il duro commento all'Ansa di Giovanni De Gennaro, legale della famiglia di Anna. "Le minacce - ha spiegato il legale ai funerali di quella che è peraltro anche una sua parente - l'hanno spinta a ritirare le denunce, ma quando questo avviene l'attenzione degli inquirenti si deve acuire. È proprio quello il momento che deve spingere chi indaga ad interrogarsi sulle reali ragioni di quella scelta". "Anna - ha proseguito De Gennaro - negli ultimi tempi aveva deciso di vivere la sua vita normalmente, nonostante i consigli dei fratelli, che le chiedevano maggiori cautele. Ovviamente evitava i luoghi isolati ma non è bastato". Secondo il legale "c'è qualcosa da fare, da rettificare nella gestione del cosiddetto 'codice rosso': vanno potenziate le sezioni delle Procure che si occupano di questa vera e propria emergenza nazionale e, soprattutto, deve essere data maggiore discrezionalità a chi indaga, a chi è sul territorio, a chi conosce le persone coinvolte: una misura cautelare, anche solo un braccialetto avrebbe evitato questa tragedia".
Il dolore di Moiano: siamo tutti responsabili
In chiesa con i familiari di Anna anche il sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello. Ma c'erano anche altri sindaci dei Comuni della penisola sorrentina. Per Moiano, frazione di Vico Equense dove la famiglia di Anna, è molto conosciuta, è stato "il giorno del dolore": "ora ci sentiamo tutti vittime e feriti - ha detto il parroco, don Maurizio Esposito nella sua omelia - ma facciamo fatica a capire il terrore e la paura che ha vissuto Anna. Non abbiamo saputo o potuto difendere. Ecco perché siamo tutti chiamati a sentirci più responsabili e a fare qualcosa. Perchè nessuna violenza o litigio è un fatto privato. Alle autorità chiediamo che non accada più".