Casa di riposo degli orrori a Napoli, arrestati 7 operatori sociosanitari

Maltrattati e umiliati anziani anche centenari a Chiaia

casa di riposo degli orrori a napoli arrestati 7 operatori sociosanitari

Misure cautelari per 7 lavoratori di una casa di riposo a Napoli, a Corso Vittorio Emanuele. Tre avrebbero percepito anche il reddito di cittadinanza senza diritto

Napoli.  

Anziani umiliati, minacciati, vittime di grave violenza fisica e psicologica, nonché di molteplici episodi di deliberata indifferenza rispetto agli elementari bisogni di assistenza ai pazienti. Queste le accuse mosse dalla procura di Napoli nei confronti di sette operatori socio sanitari di una casa di riposo per anziani che si trova in Corso Vittorio Emanuele, nella zona di Chiaia.

Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia Napoli centro, supportati dai colleghi del Nil e del Nas, hanno avviato perquisizioni e accertamenti urgenti sullo stato dei luoghi e delle persone nella struttura per anziani. Sul posto anche personale dell’Asl Napoli 1 Centro e i Carabinieri della sezione rilievi del comando provinciale di Napoli.

Tra le vittime anche una donna di 100 anni

I Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro stamattina hanno eseguito una misura cautelare personale emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – IV sezione indagini, competente in materia di “Violenza di genere e tutela delle fasce deboli della popolazione”, confronti di 7 persone. Due indagati sono stati tradotti al carcere di Poggioreale, uno presso il carcere di Pozzuoli, mentre ai restanti 4 sono stati applicati gli arresti domiciliari. Tra le vittime anche una donna di 100 anni. 

Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, in concorso fra loro, di maltrattamenti, continuati e pluriaggravati, in danno di persone affidate alla loro cura e vigilanza. 

I video e le intercettazioni che li hanno incastrati 

Le condotte degli O.S.S., documentate da intercettazioni ambientali audio e video, sarebbero state commesse ai danni di anziani in età avanzata, compresa tra gli 80 e 100 anni. Tre degli odierni indagati avrebbero altresì indebitamente percepito il reddito di cittadinanza (1 in forma diretta, 2 in maniera indiretta). Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.