Solidarietà internazionale all'insegna della salute con l'iniziativa "Un farmaco per tutti" promossa dall'Ordine dei Farmacisti di Napoli presieduto da Vincenzo Santagada. Sono stati devoluti 180mila euro alla Repubblica Democratico del Congo (RDC) tramite il Consolato di Napoli che ha coordinato l'invio di un carico di farmaci all'Ospedale congolese "Panzi" diretto da Denis Mukwege, premio nobel per la pace 2018, simbolo internazionale della lotta contro la violenza sulle donne.
I farmaci donati dal popolo napoletano all'ospedale Panzi
I farmaci, donati dal popolo napoletano permetteranno a Mukwege di continuare il suo lavoro di assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza sessuale nella Repubblica democratica del Congo. Inoltre oggi è stato siglato un protocollo d’intesa per raggiungere a fine anno quota 500 mila euro di farmaci devoluti alla nazione africana.
Il Console Angelo Melone si è dichiarato “commosso per l’altruismo dei napoletani. Napoli si conferma ancora una volta capitale della solidarietà". Ringraziamenti da parte del Premio Nobel al professor Santagada, unitamente all’Ordine dei Farmacisti ed alla popolazione napoletana che, grazie al progetto “Un Farmaco per Tutti”, permetterà di salvare centinaia di vite.
Il presidente Santagada: "Una virtuosa catena umana di aiuto fatta di azioni concrete"
“Una virtuosa catena umana di aiuto e solidarietà che si alimenta non di buoni propositi ma di azioni concrete, tempestive e monitorabili per risultati evidenti e un’ azione efficace a vantaggio di chi ha meno” commenta Santagada.
“Dopo i farmaci e presidi sanitari raccolti per l’Ucraina per un valore di oltre un milione di euro, l’Ordine si è posto un’altra grande sfida: aiutare il popolo congolese ed i suoi medici e farmacisti che operano in un contesto cosi difficile”.
L’Ospedale Panzi opera nella regione del Sud-Kivu, nella città di Bukavu. Il direttore, Denis Mukwege, è conosciuto in tutto il mondo come il “medico che ripara le donne”, poiché ha dedicato la propria vita a soccorrere ed a curare le donne vittime della violenza che, nei decenni scorsi, ha insanguinato la RDC. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per “i suoi sforzi per mettere fine alle violenze sessuali nei conflitti armati e nelle guerre”.