Ischia, la lunga notte di soccorsi tra fango e macerie: controlli anti-sciacalli

200 sfollati e verifiche delle forze dell'ordine anche per la sicurezza delle case

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Casamicciola Terme.  

Un paradiso ferito ancora una volta. Ischia piange la prima vittima (clicca per le leggere l'articolo, ndr), mentre nella notte vanno avanti le ricerche, in condizioni difficili e rischiose, tra maltempo battente, freddo e buio. La pioggia non concede una tregua e il mare continua a ingrossarsi rendendo complicatissimi i collegamenti anche per i mezzi di soccorso.

Cresce la paura

Crescono angoscia e paura, sull’isola che si scopre ancora una volta tragicamente fragile. A Ischia da ore va avanti l’ impegno di protezione civile, vigili del fuoco e forze dell’ordine e volontari che continuano a scavare e aiutare la popolazione colpita dalla calamità. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha chiamato il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi per esprimere «vicinanza e riconoscenza ai soccorritori». (clicca per leggere l'articolo)

La macchina dei soccorsi

Sull’isola sono schierati oltre 200 uomini delle forze dell’ordine, oltre 50 unità di personale sanitario, 100 vigli del fuoco e volontari. La capitaneria porto ha messo a disposizione navi straordinarie, i carabinieri rafforzano il contingente sull’isola «per controllare il territorio ed evitare episodi di sciacallaggio», sottolinea il generale Enrico Scandone. Si aggira intorno alle 200 persone il numero degli sfollati, attualmente accolti tra alberghi e strutture. I controlli sono anche per evitare che qualcuno entri le case, che sono state evacuate in somma urgenza, per portare via beni e oggetti. In strada anche i volontari della Prociv e di altre associazioni di volontari per le perlustrazioni , per evitare che accedano alle zone interdette persone non autorizzate. 

Sfollati e controlli

Anche  il prefetto Claudio Palomba ha lanciato l’allarme: «Ci sono famiglie che non vogliono allontanarsi dalle proprie case forse per paura di andare via, ma noi abbiamo la necessità che lascino le abitazioni e  per il minor tempo possibile». Dopo la frana, cento persone erano rimaste bloccate nell’area di via Celario. Una dopo l’altra, una novantina è stata raggiunta e messa in sicurezza.