Dopo la delicata operazione e la successiva riabilitazione al volo la poiana è stata rimessa in libertà. Claudio d'Esposito: "Speriamo non venga sparata di nuovo, del resto è inconfondibile e chi spara a questi uccelli lo fa deliberatamente. Siamo nell'autunno con la migrazione degli uccelli che vanno a svernare a sud per ripartire in primavera e tornare da noi".
E' tornata libera la poiana impallinata dai cacciatori in località Torca di Massa Lubrense e che, recuperata dai volontari del WWF Terre del Tirreno, è stata curata presso il Centro di Recupero della Fauna Selvatica "Il Frullone" di Napoli dove ha subito un complesso intervento chirurgico all'ala e sottoposta poi alla riabilitazione per consentirle di tornare libera.
La cura e la riabilitazione della poiana ferita al centro "Il Frullone"
Un intervento andato a buon fine e che ha consentito all'Associazione del Panda di rimettere in libertà la poiana nei pressi del "Pino Sentinella" alle falde del Monte Vicalvano a Piano di Sorrento.
"La speranza è che voli alta e lontana dalle doppiette di sparatori senza scrupoli - spiega Claudio d'Esposito presidente della sezione WWF - Il fenomeno della caccia senza regole è duro a morire. La poiana ha un’apertura alare di quasi un metro e mezzo e non si può confondere con nessuna altra specie cacciabile: chi le ha sparato l’ha fatto deliberatamente! Purtroppo quotidianamente vengono sparati tantissimi uccelli, catturati a decine con le gabbie trappola e le reti, per alimentare le richieste di appassionati e collezionisti del mercato illegale. E’ il fenomeno diffuso dell’uccellagione".
D'Esposito: "Uccelli, anche protetti, sparati dai cacciatori o catturati dai bracconieri"
Molti uccelli non ce la fanno a sopravvivere allo stress e all’agonia delle famigerati reti in nylon da posta utilizzate per la cattura per cui quando il bracconiere arriva a “tirar giù” le prede spesso trova solo cadaveri. Gli uccelli sono morti dopo una lenta agonia nel tentativo di liberarsi. Ma poco importa, c’è sempre il mercato parallelo di prede da cucinare o, nel caso di esemplari rari (rapaci notturni, rigogoli, gheppi, sparvieri, ecc.), da imbalsamare e rivendere a collezionisti sul mercato clandestino.
Le reti da posta sono uno strumento anacronistico e non selettivo di cattura e, per questo, vietate dalla legge! In quanto ai volatili sopravvissuti non andrà di certo meglio: ad attenderli ci sarà una vita in anguste gabbiette, per allietare con il loro canto i propri carcerieri o per essere usati come richiamo per attirare in trappola altri uccelli”. La vigilianza dei volontari del WWF è puntuale e coraggiosa sulle colline dei Monti Lattari dove le doppiette non risparmiano alcun tipo di volatile.
Autunno: gli stormi di uccelli stanno migrando nei paesi caldi
Questo è anche un periodo dell'anno assolutamente particolare perchè nel bel mezzo dell’autunno sono milioni gli uccelli migratori in viaggio verso sud, in direzione delle aree dove passeranno l’inverno e da dove ripartiranno la prossima primavera per tornare in Europa.
"Sono sempre più numerosi gli appassionati di birdwatching che osservano questo straordinario ed emozionante fenomeno, oltre agli scienziati che studiano gli uccelli migratori, inanellandoli e seguendone le rotte per conoscerli sempre meglio - evidenzia d'Esposito - Per poterli proteggere è infatti importante individuare le minacce che incombono: dal consumo di suolo ai cambiamenti climatici, che colpiscono le aree di nidificazione così come quelle di sosta utilizzate durante la migrazione, oltre al fenomeno diffuso del bracconaggio. Non tutti infatti guardano al mondo alato con uguale sensibilità e c’è ancora chi si diverte a fare il tiro al bersaglio a tali esemplari in volo, anche se protetti dalla legge, o chi per alimentare tradizioni anacronistiche non esita a catturarli e ucciderli alimentando il lucroso giro d’affari che ruota attorno alla caccia e all’avifauna".
Caccia: in Italia il primato delle uccisioni illegali di uccelli
Secondo Birdlife International con 5,6 milioni di uccelli uccisi illegalmente ogni anno l’Italia è la seconda classificata nel triste campionato del bracconaggio nel bacino del Mediterraneo, subito dopo l’Egitto. Nonostante la costante diminuzione dei cacciatori italiani, la caccia continua a rappresentare una delle principali cause di perdita di biodiversità e diffusione delle illegalità.
“La caccia un giorno sarà una pratica del tutto anacronistica - conclude il responsabile del WWF - Nel frattempo le accorate segnalazioni dei cittadini, sempre più sensibili a denunciare gli spari nelle finestre, i richiami che rimbombano nelle notti e le attività illecite dei cacciatori, lasciamo ben sperare”.