Disboscamento del Monte Faito: WWF parte civile nel processo, Parco assente

I fatti risalgono al dicembre 2018 quando furono abbattuti decine di alberi sulla montagna del Parco

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Imputato un presunto mandante dell'intervento accusato di violazione paesaggistica, taglio abusivo di alberi e asportazione di legname in area demaniale. Il sospetto di un fiorente mercato del legno. Troppi gli abbattimenti ingiustificati.

Torre Annunziata.  

Mercoledì 19 ottobre a Torre Annunziata si celebra una nuova udienza del processo, scaturito da una denuncia del WWF, per la devastazione del patrimonio arboreo di un versante di Monte Faito nel Parco Regionale dei Monti Lattari.

La vicenda risale al dicembre 2018 quando furono abbattuti decine di alberi sul monte in un momento anche del suo rilancio turistico coincidente con le festività natalizie. Sull'accaduto il Presidente del Parco, Tristano dello Jojo, aveva annunciato un'inchiesta per accertare chi fossero i mandanti e la ditta esecutrice dell'abbattimento, una ferita ancora più grave se si considera la devastazione procurata dagli incendi nella stagione estiva.

Imputato nel procedimento è F.S. ritenuto il mandante del disboscamento, rinviato a giudizio per il reato di violazione paesistica, taglio abusivo di alberi e asportazione di legname in area demaniale.

Il WWF, che nel processo è parte civile, evidenzia che "...il Parco dei Lattari non si è costituito nel procedimento giudiziario nonostante il disboscamento fuorilegge sia avvenuto anche in area demaniale di proprietà della Regione Campania/Città Metropolitana e nonostante le "promesse" del presidente del parco!".

Secondo gli ambientalisti il fiorente commercio del legno è da considerarsi una delle ragioni dell'intervento sul Faito, ma non solo perchè l'Associazione che monitora costantemente lo stato di salute degli alberi in tutta l'area stabiese-sorrentina frequentemente denuncia abbattimenti di alberi periziati come ammalati e a rischio crollo, circostanza che giustifica il sacrificio di piante che in alcuni casi andrebbero soltanto curate e in altri non presentano alcun rischio di crollo come documentato anche dai tecnici dell'Associazione.