Aveva dichiarato che nel rione 167 di Arzano non c'era la camorra. A pronunciare queste parole Giuseppe Monfregolo, 34 anni, di 34 anni, tra i 27 destinatari dei provvedimenti emessi contro esponenti della camorra dell'area nord di Napoli, e' ritenuto a capo dell'omonimo gruppo criminale ed e' il fratello di Mariano Monfregolo, gia' arrestato per le minacce nei confronti del comandante dei vigili urbani di Arzano Biagio Chiariello. Nel blitz di oggi, eseguito dai carabinieri di Castello di Cisterna su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, sono state prese anche la madre e la moglie di Monfregolo, insieme ad esponenti dei clan Mormile e Cristiano.
Tra i destinatari dei provvedimenti infatti anche Pasquale Cristiano, a capo dell'omonimo gruppo criminale una volta 'amico' dei Monfregolo, arrestato nel giugno dell'anno scorso: sottoposto ai domiciliari aveva sfilato per le strade di Arzano in Ferrari in occasione dei festeggiamenti per la comunione del figlio.
"La 167 di Arzano, dove alcuni alloggi popolari venivano gestiti direttamente dai clan come abbiamo piu' volte denunciato, in queste ore e' stata rivoltata come un calzino dai Carabinieri che hanno dato vita ad una operazione massiccia con il supporto anche di un elicottero su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli". Lo dice il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli. "Quello di oggi - sottolinea - e' il segnale che aspettavamo che lo Stato e' piu' che mai presente nella lotta alla camorra e non arretra di un passo dinanzi all'arroganza dei clan. Adesso non bisogna abbassare la guardia, anzi, bisogna proseguire in questa eradicazione totale dei camorristi dall'area a Nord di Napoli".