Rimane ancora avvolta dal mistero la morte del 35enne Marco Di Flora, nell'agguato di ieri sera a Pozzuoli (Napoli), in via Licola Cuma. Le indagini stanno procedendo in tutte le direzioni, anche per verificare se l'esecuzione ha affinità con un omicidio di camorra, ma l'uomo, al momento, sebbene noto alle forze dell'ordine solo per reati commessi in passato e non sembra legato a clan malavitosi dell'area flegrea. Di Flora da quanto emerso dai primi riscontri, residente nel quartiere napoletano di Pianura, era alle dipendenze di una impresa di pompe funebri ed era legato sentimentalmente ad una giovane residente in zona flegrea, con la quale forse voleva andare a vivere proprio tra Licola e Cuma, nella zona dove c'è stato l'agguato.
Dai rilievi della Scientifica è emerso che l'uomo è stato raggiunto da tre colpi di arma da fuoco alle spalle, mentre cercava scampo nella fuga a piedi dopo aver abbandonato lo scooter su cui viaggiava lungo la strada. Aveva riconosciuto i suoi aggressori, spiegano gli investigatori. Evidentemente gli avevano teso l'agguato o lo attendevano sul percorso sapendo dove era diretto. Il corpo di Di Flora è stato trasferito al secondo Policlinico di Napoli a disposizione dell'autorità giudiziaria per l'esame autoptico. La polizia anche questa mattina è ritornata sul luogo del delitto per ulteriori indagini e soprattutto per sentire i residenti, i primi a tentare di soccorrere l'uomo dopo aver udito gli spari. Al vaglio anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza privata presenti nella zona. Si spera di recuperare qualche traccia utile per il prosieguo delle indagini.
Ucciso nel napoletano: mistero sul movente
Un 35enne ucciso in un agguato, ma non aveva legami con clan camorristici
Pozzuoli.