Continuano quotidianamente ad uscire i nomi eccellenti indagati nell’inchiesta della magistratura sugli appalti dell’emergenza Covid-19.
I carabinieri hanno infatti eseguito una perquisizione nell'istituto zooprofilattico (Izsm) di Portici che figura tra le strutture a cui è stata delegata dalla Regione Campania l'esecuzione dei tamponi per la rilevazione del coronavirus.
I militari dell'arma hanno eseguito un decreto di perquisizione emesso dall'ufficio inquirente partenopeo (pm Di Mauro e De Roxas) nell'ambito di uno dei filoni dell'indagine con la quale la Procura di Napoli sta facendo accertamenti riguardo eventuali responsabilità (amministrative o penali) sulla gestione degli appalti per la gestione dell'emergenza innescata dalla pandemia. Il decreto di perquisizione riguarda il direttore della struttura, Antonio Limone, che è indagato. Secondo quanto si apprende anche in questo caso i pm contestano il reato di turbativa d'asta.
Fare luce sui rapporti intercorsi durante la pandemia tra l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (ISZM) di Portici e il centro polidiagnostico strumentale Ames di Casalnuovo, è questo l'obiettivo dei magistrati della sezione reati contro la pubblica amministrazione della Procura di Napoli, i sostituti procuratori Mariella Di Mauro e Simone De Roxas, che da qualche mese stanno passando al setaccio la gestione degli appalti assegnati in Campania nell'ambito dell'emergenza sanitaria innescata dal coronavirus.
Oggi i carabinieri del reparto operativo di Napoli, su delega dell'ufficio inquirente coordinato dal procuratore Giovanni Melillo, hanno eseguito una perquisizione nell'istituto di Portici, una delle strutture pubbliche identificate dall'ospedale Cotugno di Napoli come idonea alle analisi dei tamponi covid. I carabinieri hanno perquisito anche il laboratorio privato Ames il cui direttore sanitario, Antonio Fico, è stato iscritto dai pm nel registro degli indagati insieme con il direttore dell'ISZM Antonio Limone, per l'ipotesi di reato di concorso in turbativa d'asta.
La Ames, che risulta essersi anche aggiudicata una gara d'appalto con la Regione Lombardia, da ben 72 milioni di euro, sempre per le analisi dei tamponi covid, pure questa finita sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, durante il periodo più critico della pandemia in Campania ha eseguito quotidianamente analisi su molte centinaia tamponi per conto dell'ISZM.
Altro aspetto sul quale gli inquirenti intendono fare luce riguarda una gara da 750mila euro vinta da Ames in piena emergenza, il 26 marzo scorso, inerente prestazioni che esulano dalla vicenda covid.
"Siamo sereni - ha commentato l'avvocato Nello Pizza, legale del direttore dell'ISZM - L'istituto non ha indetto gare. Ames ha partecipato anche al bando indetto da Soresa e credo siano state messe insieme due aspetti diversi. Infatti i rapporti con l'Istituto zooprofilattico nascono nel 2019, con un bando europeo e solo in virtù di una coincidenza temporale il contratto è stato sottoscritto in piena emergenza covid, con la quale non c'è relazione. Il reato ipotizzato, la turbativa d'asta, inoltre, non sussiste se l'asta non c'è. Infatti siamo in presenza di un affidamento diretto".
I militari hanno acquisito materiale informativo nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta sugli appalti covid, quello relativo alle forniture, con l'obiettivo di accertare eventuali responsabilità (amministrative o penali). L'indagine punta a fare chiarezza anche sull'aggiudicazione della gara d'appalto da 18 milioni per la realizzazione degli ospedali modulari a Napoli (all'Ospedale del Mare, per il quale si intendono verificare i collaudi) e per quelli di Caserta e Salerno, rimasti in sospeso, per i quali si punta a verificare le autorizzazioni. Sotto la lente degli investigatori anche l'esecuzione dei lavori, anche quelli eseguiti in subappalto, e i tempi di realizzazione delle opere. Intanto va avanti il confronto tra i fascicoli sequestrati e i dati (di chat e mail) estrapolati da pc, cellulari e tablet sequestrati agli indagati.