Un’operazione che assesta un duro colpo ai clan camorristici operanti a Sant’Antimo e nei comuni limitrofi, in particolar i Puca, i Verde e i Ranucci, quella che ha portato i Ros ad eseguire una una misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura distrettuale, a carico di 59 indagati accusati di numerosi reati, tra i quali associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale, estorsione e turbata libertà degli incanti.
Secondo gli investigatori sarebbe stata svelata una fitta rete di 'cointeressenze' sia in ambito politico sia imprenditoriale, il che farebbe tremare anche la realtà dei colletti bianchi dei clan, spesso persone che hanno ruoli di rilievo nella società. Contestualmente è in fase di notifica anche un sequestro di beni per un valore di oltre 80 milioni di euro.
Nell’inchiesta coinvolti anche i fratelli del senatore Luigi Cesaro
Il Gip Luisa Miranda ha firmato gli arresti domiciliari per Aniello e Raffaele Cesaro mentre per Antimo Cesaro è scattato l’arresto in carcere.
Il gip Miranda sulla posizione del senatore Luigi Cesaro si è riservato di pendere una decisione "all'esito - si legge nell'ordinanza - dell'eventuale autorizzazione all'utilizzo delle intercettazioni, ritenute rilevanti, secondo la procedura che verrà attivata da questo ufficio".