Blitz anticamorra nel rione Scanzano, il quartiere di Castellammare dove furono accesi dei falò contro i pentiti.Nel mirino 11 presunti affiliati al clan D'Alessandro, 8 dei quali raggiunti dalla misura cautelare della custodia in carcere e 3 da quella del divieto di dimora nella regione. I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, guidati dal maggiore Donato Pontassuglia, hanno eseguito un'ordinanza emessa dal gip di Napoli su richiesta del sostituto procuratore della Dda Giuseppe Cimmarotta nei confronti di 11 indagati ritenuti responsabili a vario titolo di estorsione aggravata in concorso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dalla finalità di agevolare il clan D'Alessandro, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Operazione tra Castellammare, Napoli e Pompei .
Le indagini sono scattate nel 2015, quando un esponente di spicco della famiglia egemone nel Rione Savorito, quella degli Imparato, anche conosciuti col nome dei Paglialoni, fiancheggiatori del clan D'Alessandro, ha avvicinato il titolare di un esercizio commerciale per imporgli la fornitura di estintori. Le indagini coordinate dalla Dda e condotte dai Carabinieri di Castellammare hanno consentito di accertare l'attività estorsiva posta da appartenenti alla famiglia Imparato che effettuavano il recupero di crediti insoluti, anche nei confronti di appartenenti ad altri clan, e di smantellare la storica piazza di spaccio del rione Savorito, facente capo agli Imparato,all'interno della quale operavano con precise mansioni addetti alla vendita di cocaina, marijuana e hashish, costantemente rimpiazzati dopo gli arresti, custodi della droga e vedette che, in sella a biciclette elettriche, per le vie del rione, erano poste a guardia dell'area.
La notte del 7 dicembre scorso, in quello stesso quartiere bunker dove lo spaccio è controllato dagli Imparato, furono bruciati un falò dell'Immacolata con uno striscione di minacce contro i collaboratori di giustizia, e un manichino impiccato.