Frode, peculato negli appalti. Arrestato sindaco e capo vigili

Già un anno fa Chiacchio era finito nei guai

Grumo Nevano.  

di Siep

Terremoto giudiziario in Campania. Peculato, turbata libertà degli impianti, frodi nelle pubbliche forniture, abuso d'ufficio, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, assenteismo. Con queste accuse sono stasti arrestati (ai domiciliari) il sindaco di Grumo Nevano Pietro Chiacchio, il suo predecessore, l'attuale comandante della polizia municipale, il responsabile del servizio ecologia e un vigile urbano. Già un anno fa Chiacchio era stato arrestato con l'accusa di corruzione, favoreggiamento personale, rivelazione di segreto d'ufficio e falso.

Obbligo di firma nei confronti del precenderte comandante della polizia municipale e dell'amministratore della dsocietà affidataria del servizio di raccolta rifiuti del Comune.

Le successive indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Giugliano in Campania si sono concentrate su una turbativa d'asta relativa alla gara d'appalto per l'affidamento dei servizi di igiene urbana e gestione integrata dei rifiuti solidi urbani per il periodo 2013-2018 sul territorio di Grumo Nevano, su una frode nelle pubbliche forniture relativamente al contratto di affidamento dei servizi di igiene urbana e gestione integrata dei rifiuti solidi urbani per il periodo 2006-2013, e su un peculato derivante dalle maggiori somme corrisposte per il periodo 2012-2013 dal Comune di Grumo Nevano alla società affidataria del servizio, con danno erariale di circa 130mila euro.

Relativamente ai due contratti per l'affidamento del servizio di raccolta rifiuti stipulati nel 2006 e nel 2013, dalle indagini sarebbe emerso che la società appaltatrice avrebbe utilizzato automezzi non nuovi e di capacità inferiore rispetto a quanto previsto dai capitolati d'appalto. Con riferimento all'esecuzione del contratto stipulato nel 2006, le indagini avrebbero evidenziato che il Comune di Grumo Nevano avrebbe corrisposto alla ditta appaltatrice il costo di ammortamento degli automezzi utilizzati senza provvedere però alla loro acquisizione in via definitiva a conclusione dello stesso, come previsto dal bando.

Con la stipula del contratto del 2013, il Comune avrebbe poi permesso alla società di impiegare i vecchi automezzi per la raccolta dei rifiuti, pagando alla stessa nuovamente, e quindi per la seconda volta, i costi di ammortamento su automezzi vetusti. Sarebbe risultata inoltre l'esistenza di una società cartiera, intestata a prestanome ma di fatto gestita da un vigile urbano e da un altro dipendente del Comune di Grumo Nevano, attraverso la quale sarebbero state emesse fatturazioni per operazioni inesistenti a favore di un'impresa facente capo allo stesso vigile urbano.