La grande truffa: a spasso sul Lungomare dopo aver beggiato

Nuovo caso di presunti furbetti del cartellino in Campania

Pozzuoli.  

 

di Simonetta Ieppariello

Timbravano il cartellino e poi sparivano. C’era chi andava in giro in bici, piuttosto che a passeggio sul lungomare di Pozzuoli o perfino in vacanza. Nuova operazione contro i cosiddetti furbetti del cartellino, stavolta a Pozzuoli. Dieci “i presunti dipendenti infedeli” che alle 5 di questa mattina sono stati raggiunti nelle loro abitazioni e arrestati dai carabinieri della stazione di Licola. Si tratta di 10 dipendenti del parcheggio comunale di via Napoli, (dipendenti del comune di Pozzuoli e Lavoratori Socialmente Utili). A sette degli indagati è stata contestata l’associazione per delinquere perché non si limitavano alla timbratura per conto di colleghi assenti ma si erano accordati per nascondere i badges di tutti in un cassetto da dove ognuno di loro, a turno, poteva prenderli per timbrare.

 

Le misure cautelari sono state decise dopo indagini dei carabinieri di Licola di Pozzuoli che, grazie a riprese investigative e riscontri effettuati tramite pedinamenti, hanno documentato che alcuni dipendenti, in orari in cui risultavano a lavoro, erano in realtà sul lungomare di Pozzuoli in bici o in scooter. Insomma, tutto refertato con video e foto che mostrano quanto facevano i lavoratori invece di essere sul proprio posto di lavoro. Svaghi e passeggiate, commissioni e relax invece di lavorare.

La Procura generale presso la Corte dei conti avvierà gli accertamenti per stimare il danno erariale e procedere al recupero di quanto i dipendenti infedeli avrebbero, con il loro comportamento, sottratto allo Stato. Poi, toccherà all’amministrazione procedere per eventuali sospensioni dal posto di lavoro. Il rischio è il licenziamento.

Come prevedibile in città l'indignazione è tanta. Molti commentano amari il nuovo caso di furbetti del cartellino. Le immagini che li immortalano altrove durante l'orario di lavoro sono state maldigerite da tutti. Non si tratta del primo caso in Campania. Da almeno due anni sono ancora tanti i casi di verifiche che confermano le condotte illecite di dipendenti pubblici.