Allerta a Pompei. Algerino in auto contro il Santuario

Il caso, l'allarme e la paura del terrorismo

Nella sentenza il magistrato ha anche chiesto al pm di valutare se trasmettere gli atti al pool antiterrorismo della Procura di Napoli. Condanna a 2 anni e 8 mesi e custodia cautelare in carcere

Pompei.  

 

di Simonetta Ieppariello

Evoca "episodi di attentati terroristici" l'episodio avvenuto lunedì scorso a Pompei, dove un algerino ha percorso contromano, su un'auto rubata, una strada nei pressi del santuario. Lo scrive il giudice monocratico di Torre Annunziata (Napoli), nella sentenza di condanna nei confronti di Othman J., 21 anni, giudicato martedì per direttissima.

L'uomo avrebbe percorso contromano via Bartolo Longo affollata di pedoni. Othman JJ. è arrivato in Italia dopo essere stato espulso dalla Francia, espulso di nuovo dal questore di Cagliari ma sempre rimasto nel nostro Paese.

L'uomo è stato bloccato dai vigili urbani dopo una breve fuga. La sentenza del processo per direttissima parla di una azione che evoca attentati terroristici e la ricostruzione della dinamica inquieta. Il giudice monocratico di Torre Annunziata Fernanda Iannone non solo ha convalidato il fermo, ma, accogliendo la richiesta del pm, ha anche disposto la custodia cautelare in carcere. 

Il magistrato - riferiscono organi di stampa - ha anche chiesto al pm di valutare se trasmettere gli atti al pool antiterrorismo della Procura di Napoli. 

La dinamica

Lunedì i carabinieri, avvisati dai vigili urbani che lo avevano sorpreso in auto davanti alla basilica, lo hanno bloccato mentre tentava di nascondersi su un bus. Durante l'udienza ha recitato una litania in arabo e avrebbe ammesso l'assunzione di sostanze psicotrope prima di mettersi alla guida "per sentirsi più vicino ad Allah".

Dunque è allerta terrorismo in Campania. Già ieri proprio Napoli era stata indicata come città obiettivo sensibile per possibili attentati. E per questo le misure di controllo saranno eccezionali con 1500 agenti in strada.

Nella sentenza - scrive Giustizianews24 - il magistrato ha anche chiesto al pm di valutare se trasmettere gli atti al pool antiterrorismo della Procura di Napoli. Il giovane, sul quale pendono due provvedimenti di espulsione emessi in Italia e Francia, è stato condannato a due anni e otto mesi di carcere per furto di auto e false dichiarazioni. Lunedì i carabinieri, avvisati dai vigili urbani che lo avevano sorpreso in auto davanti alla basilica, lo hanno bloccato mentre tentava di nascondersi su un bus. Durante l'udienza ha recitato una litania in arabo oltre ad aver ammesso, come detto sopra, l'assunzione di sostanze psicotrope prima di mettersi alla guida «per sentirsi più vicino ad Allah».

L'algerino, alle forze dell'ordine, avrebbe mentito sul suo indirizzo di residenza dove è stato condotto dai carabinieri nell'ambito delle indagini.

Dagli accertamenti è emerso che l'auto, una Panda, era stata rubata a Terzigno, nel Vesuviano, alle 14 di lunedì. Alle 16 dello stesso giorno il giovane si è recato a Pompei dove, a bordo della vettura, ha percorso via Lepanto (strada che porta davanti alla basilica) fino ad arrivare in piazza Bartolo Longo.

Una volta giunto nell'area pedonale antistante il santuario il giovane è fermato. L'algerino è fuggito e gli agenti hanno avvertito i carabinieri che lo hanno scovato su un bus dove è stato arrestato per furto d'auto e false dichiarazioni.

Alla sezione antiterrorismo della Procura partenopea il fascicolo sarà dunque con buona probabilità trasmesso dal giudice che ha convalidato l'arresto (con le accuse di furto e false generalità).