di Simonetta Ieppariello
Sono stati arrestati nel cuore della notte i tre banditi del commando, che sabato ha assaltato la gioielleria Corcione di Frattamaggiore, in cui un loro complice, Raffaele Ottaiano, è stato sparato e ucciso dal titolare. Due di loro hanno confessato, l’altro è stato smascherato dalle conferme arrivate dalla perquisizione domiciliare, durante le quali sono stati trovati gli indumenti indossati durante l’assalto e filmati dalla videosorveglianza. Un quinto era stato fermato da un poliziotto libero dal servizio che aveva assistito all’assalto.
Le accuse sono tentata rapina aggravata, detenzione e porto di arma clandestina e ricettazione, in concorso.
Gli arrestati secondo gli inquirenti sono anche gli autori delle numerose rapine fatte nel fine settimana Frattamaggiore ai danni di ragazzini e giovani. Il titolare della gioielleria del Corso Durante è stato accusato di omicidio colposo caratterizzato dall'eccesso di legittima difesa.
Tra domani e mercoledì dovrebbe inoltre tenersi l'autopsia sul corpo di Ottaiano, cui potrebbe prendere parte anche un perito nominato dall'indagato. Nel frattempo la Polizia Scientifica sta effettuando i rilievi balistici sulle armi e gli esami per accertare la presenza di polvere da sparo sugli indumenti della vittima. Ci sarebbero stati più colpi e si vuole capire se anche la vittima abbia sparato. Un particolare che alleggerirebbe la posizione dell’accusato Corcione.
Ottaiano aveva sul volto una maschera di carnevale e in mano una pistola, che avrebbe puntato contro Corcione; il gioielliere a quel punto avrebbe fatto fuoco colpendo in pieno petto Ottaiano, che si è accasciato davanti agli occhi terrorizzati di decine di persone.
Il caso
Luigi Corcione, il gioielliere che sabato sera ha sparato e ucciso uno dei rapinatori che poco prima avevano preso d'assalto il suo negozio a Frattamaggiore, nelle immagini diffuse dagli organi di stampa, «non era intento a minacciare uno dei rapinatori, impugnando una pistola» ma era invece «intento a consegnare - a uno dei poliziotti intervenuti - una pistola sottratta a uno dei rapinatori». A sostenerlo, attraverso un comunicato, è Luigi Ferrante, avvocato del gioielliere, secondo il quale la ricostruzione fatta «non corrisponde a verità» ed «è lesiva della reputazione» del suo assistito. L'avvocato chiede, quindi, «un'ampia rettifica» dei fatti.
Intanto circola in Rete un messaggio audio che racconta la rapina sfociata nel sangue. A registrare il messaggio è la mamma di tale Nancy, quest’ultima cognata di Raffaele Ottaiano, il rapinatore ucciso dal gioielliere.
L'audio choc
La donna di rivolge ad una certa Annamaria, con voce visibilmente spaventata con la registrazione vocale in uno stretto dialetto. «Che è successo Annamaria? Il cognato di N. (Raffaele Ottaiano) è morto e a Luigi (Luigi Lauro, il complice bloccato dal poliziotto) lo hanno arrestato. Sono andati a fare una rapina in una gioielleria di Fratta, tre di loro...».
I familiari del rapinatore morto
I colleghi di Fanpage.it intanto hanno raggiunto il padre del ragazzo morto, Eugenio Ottaiano, il quale nonostante sia ancora sconvolto ha cercato di essere lucido e ragionare sull’accaduto: “Mi rendo conto, so cosa ha fatto mio figlio ma un ragazzo di 26 anni non può morire in questo modo. In questo momento voglio capire la dinamica, quello che è successo. Io so soltanto una cosa, che ho lasciato mio figlio ieri (sabato, ndr) alle cinque meno dieci, stava andando in chiesa e non l’ho visto più, se non in seguito in obitorio”. Raffaele Ottaiano era in affidamento ai servizi sociali come spiega suo padre
Il paese, però, è nettamente diviso: c’è chi si schiera dalla parte del gioielliere e chi invece lo condanna. E sui social impazzano i commenti sulla vicenda, in particolare sulla bacheca Facebook della sorella di Raffaele, Fatima. La stessa sorella si è rivolta direttamente al gioielliere: “Ti senti in colpa dopo aver ucciso la cosa più bella della mia vita”.
Un post subito condiviso da un uomo che commenta:”«È morto da eroe”, seguito dal post di una donna che scrive: “Non ti preoccupare, pagherà”. Poi tanti messaggi normali di condoglianze a Fatima Ottaiano, tra i quali spicca quello di un ragazzo, che ricorda Raffaele, con il quale ha condiviso per un anno la cella del carcere, come un bravo ragazzo. Dall’altra parte del versante, invece, c’è chi difende a spada tratta il gesto del titolare della gioielleria. “Nessuno gli ha imposto di fare una rapina. La morte se l’è cercata”, posta una donna.