Proiettile vagante uccise giovane padre: riaperte le indagini

Grazie ad una perizia balistica si potrebbe accertare da dove era partito il proiettile

Torre Annunziata.  

 

di Simonetta Ieppariello

Un cold case che viene riaperto dopo dieci anni. Grazie a una perizia balistica di alta precisione, la Procura di Torre Annunziata riapre il fascicolo d'inchiesta sull'omicidio di Giuseppe Veropalumbo, il carrozziere giovane padre di famiglia, che venne ucciso il 31 dicembre 2007 da un proiettile vagante esploso durante il Capodanno, in terra di camorra.

Droni e rilievi di alta precisione potranno indicare da dove è partito il colpo.

In quel momento, quel 31 dicembre del 2007 Giuseppe Veropalumbo era seduto in cucina, in braccio aveva la piccola Ludovica sua figlia, appena 14 mesi, oggi 11 anni e sua moglie Carmela Sermino. In un attimo si ritrovò a terra nel sangue. La tragedia avvenne praticamente dopo poco. A Torre Annunziata la camorra spara forte quella notte per dimostrare presenza e forza sul territorio.

E fu inutile la corsa verso l’ospedale di Boscotrecase. Il giovane carrozziere morì poco dopo.  Le indagini, avviate immediatamente dal pm Diego Marmo, non approdarono a nulla. Il giorno dopo, alle spalle del palazzo, nel quadrilatero dove  abitano diversi appartenenti al clan Gionta, furono trovati molti bossoli di armi. Si trattava di colpi per armi che utilizzano i clan della camorra.  Ma, nonostante le indicazioni di qualche collaboratore di giustizia, non si è mai arrivato ad individuare l’assassino di  Veropalumbo.

Ora i nuovi rilievi potrebbero portare ad una svolta: il proiettile assassino potrebbe essere partito da un'abitazione. Ieri mattina, il primo sopralluogo.

«Grazie a magistratura e forze dell'ordine - commenta Carmela Sermino - si riapre il caso. Noi vogliamo verità e giustizia per Giuseppe». Così la vedova che chiede collaborazione dai concittadini per fare chiarezza.

Nel frattempo la vedova di Giuseppe, è andata via da Torre Annunziata.  

In questi dieci lunghi anni Carmela Sermino non è stata riconosciuta familiare di vittima innocente della criminalità, proprio perché non si è mai trovato  l’autore di quello sparo mortale. Questa potrebbe essere la svolta.