Stroncata da un malore nella stazione: Enza lascia due figli

Enza Cerbone è morta nella stazione tav di Afragola. Nicola Caputo: mancava un defibrillatore

Il Rotary: lo forniremo noi. Da cittadini, ancorché rotariani, riteniamo doveroso dare corso concretamente ai nostri compiti istituzionali

Acerra.  

Lascia due figli Enza Cerbone la donna di Acerra, 42 anni, deceduta venerdì per un improvviso malore (forse un infarto) nella nuova Stazione Alta velocità di Afragola. 

A dare la notizia del decesso, già nel pomeriggio di venerdì, era stato l'europarlamentare Nicola Caputo che aspettando il treno ha assistito al decesso. Caputo aveva in un accorato post su facebook lamentato l'assenza di un defibrillatore nella stazione. Enza Cerbone lavorava ad Acerra e andava spesso a Firenze dove svolgeva una seconda attività.

Un dramma che ha scosso amici, parenti e chi ha assistito alla morte di una donna giovane, di una madre. 

Dopo la denuncia di Caputo anche il sindaco ha invocato la sistemazione immediata di un dispositivo per le emergenze e pronto intervento. La disperazione di tanti si raccoglie sul profilo social della signora Cerbone.

"Un angelo volato in cielo troppo preso", annota una amica sul social. Il dolore, il cordoglio scorre sul social che diventa il diario della memoria e della disperazione di chi ha conosciuto Enza.

«Raccogliamo l'appello del sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, e nelle prossime ore provvederemo a contattare i responsabili Rfi per formalizzare la nostra disponibilità a fornire la locale stazione di un defibrillatore». Lo annuncia il direttivo del Club Rotary Afragola, Frattamaggiore Porte di Napoli, in relazione all'appello lanciato dal primo cittadino di Afragola ha invocato l'installazione di un defibrillatore. «Da cittadini, ancorché rotariani - aggiunge il Direttivo del Club -, riteniamo doveroso dare corso concretamente ai nostri compiti istituzionali. Tanto più su di un tema così importante, qual è quello della tutela della salute, ancor più sul territorio che ci onoriamo di servire», conclude la nota del Direttivo.

Siep