L'urlo degli ischitani a Mattarella: «Non siamo abusivi»

L'arrivo del Presidente a Ischia, le richieste degli isolani: fate presto

"Presidente, non si dimentichi di noi" hanno aggiunto gli ischitani colpiti dal sisma, salutando il capo dello Stato.

Ischia.  

 

di Simonetta Ieppariello

"Presidente, non siamo abusivi". E' l'urlo dei cittadini di Ischia al presidente Sergio Mattarella, arrivato sull'isola e ricevuto dalle istituzioni e da un gruppo di sfollati sul lungomare di Casamicciola. Un arrivo accolto da una folla trepidante. 

Erano tutti assiepati per salutare la più alta carica dello Stato Italiano. E lui ha risposto al grido di aiuto. Mattarella ha detto alla folla: "Siamo qui per aiutarvi" ha detto Mattarella, giunto sull'isola in elicottero nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza e ha stanziato sette milioni.

Accolto dai sindaci, dal governatore, Vincenzo De Luca, e dal prefetto di Napoli Carmela Pagano, Mattarella si è fermato al bar Calise, a poca distanza dall'unità di crisi allestita subito dopo il sisma del 21 agosto. Poi l'arrivo nella cosiddetta 'zona rossa' di Casamicciola, l'area più danneggiata dal sisma, quella in cui ci sono crollate le case.

 "Siamo senza casa" hanno urlato alcuni cittadini. Il capo dello Stato Italiano ha risposto: "E' la nostra priorità" ha replicato il capo dello Stato.
Parlano di danni comunque circoscritti e da risolvere in tempi celeri perché l’isola non venga bollata da milioni di turisti nel mondo come l’isola degli sfollati.

Una questione di sicurezza, certo, ma anche di tempistica. Gli ischitani si sono assiepati nelle zone del sisma Casamicciola Alta e Lacco Ameno aspettando Sergio Mattarella, uomo del sud. 

«Da giorni - spiega una signora - sto temendo che mio figlio vda in depressione. Improvvisamente c’è stata questa fuga dall’isola. Se siamo riusciti a rimanere qui è grazie ai turisti. Se siamo ischitani è grazie all’indotto garantito dai nostri adorati visitatori. Sto lottando da giorni. Temo che mio figlio, che solo da quest’anno ha deciso di investire i suoi risparmi per aprire una attività commerciale vada in depressione. Sono tutti scappati. I turisti ci hanno lasciati soli».

Intanto, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza a causa dell'evento sismico che lo scorso 21 agosto ha colpito l'isola di Ischia. I comuni interessati sono Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno. Per l'attuazione dei primi interventi, nelle more della ricognizione dei fabbisogni effettivi, in seguito alle stime elaborate dal Dipartimento della protezione civile, sono stati stanziati 7 milioni di euro, posti a carico del Fondo per le emergenze nazionali. 

Sono circa 1.500 le persone assistite dal Servizio Nazionale della Protezione Civile. In particolare, secondo i dati forniti dai Comuni, sono poco meno di 1.200 i cittadini di Casamicciola che la scorsa notte hanno trovato ospitalità prevalentemente in strutture alberghiere mentre, per il Comune di Lacco Ameno, gli assistiti negli alberghi sono 297. Ventuno, invece, le persone assistite dal Comune di Forio, in parte in alberghi e in parte in una struttura sanitaria di lunga degenza. A questi - come spiega la Protezione Civile - si devono aggiungere tutti i cittadini che, non potendo rimanere nelle proprie case perché inagibili o in attesa delle verifiche, hanno trovato autonomamente una sistemazione. 

«Cultura e sviluppo locale per valorizzare, con tutti gli attori preposti,il patrimonio territoriale locale dopo il terremoto di Casamicciola e Ischia, con un percorso di qualificazione, esperienza, cultura e autoformazione, della valorizzazione del patrimonio Turistico Culturale Enogastronomico, attraverso la costituzione del Borgo Marino di Casamicciola». Spiegano i referenti Mns Lopa e Catapano.

«Un evento dirompente come il terremoto deve necessariamente rinforzare la coscienza del valore del proprio territorio, del patrimonio culturale, storico, paesaggistico e di quello umano e professionale dei suoi abitanti, attraverso la volontà e il bisogno di formare una Comunità Territoriale, attraverso azioni, eventi, feste, pubblicazioni, luoghi di ritrovo, percorsi di formazione e condivisione, momenti di coesione e scambio; di apprendere e scambiare saperi ed esperienze che siano in grado di permettere di ragionare e ricostruire. In questi giorni ad Ischia e in particolare a Casamicciola, attraverso un rapporto quotidiano con la popolazione locale,  abbiamo affrontato diversi argomenti per un confronto con le istituzioni locali, regionali, nazionali e con il commissario al terremoto di Ischia e Casamicciola, nominato dalla Regione. Va scongiurato l’abbandono del territorio isolano, con immediata riattivazione attraverso politiche fiscali e incentivi, delle attività produttive possibili: con quella turistica anche le produzione agroalimentare, vitivinicolo, manifatturiero, allevamento, artigianale e  ripresa del piccolo commercio. La riattivazione del tessuto produttivo è però legata strettamente alla possibilità per l’offerta turistica e dei prodotti di tornare sul mercato; risulta pertanto necessario provvedere alla costituzione di un sistema che consenta la facile commercializzazione della produzione e il rilancio dei flussi turistici. La ricostruzione del tessuto sociale, urbanistico e produttivo, deve essere strettamente legata allo sviluppo e alla considerazione del territorio come risorsa su cui investire, e che guarda alle aree colpite come risorsa di promozione del territorio. Naturalmente con tutti i vincoli e controlli del caso, partendo da un principio basilare e fondamentale: la Casa è un diritto per tutti». Cosi oggi i Dirigenti Nazionali Rosario Lopa, componente del Dipartimento Nazionale Ambiente Territorio Turismo Agroalimentare, e Alfredo Catapano, componente del Dipartimento Commercio e Pmi del Movimento Nazionale per la Sovranità di Alemanno e Storace, a margine della visita del Capo dello Stato ad Ischia e Casamicciola.