Ha 60 anni. E' un insospettabile, è un pensionato, come tanti, che vive nella frazione di Moiano, ha moglie e due figli. Sconcerto in paese a Vico Equense. Nessuno riesce a credere che il piromane del Faito sia una persona del posto. Lui trascorre le sue giornate aiutando il fratello che è titolare di una salumeria nel borgo montano. Avrebbe innescato lui il devastante incendio di Ferragosto. Un rogo che sta ancora divorando la vegetazione del Monte Faito. Adesso si trova nel carcere di Poggioreale, gravemente indiziato di aver causato un incendio boschivo esteso con danni persistenti all’ambiente. Ad incastrarlo le immagini della videosorveglianza comunale. È stato arrestato ieri dai carabinieri della stazione di Vico Equense in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
«È uno di noi, non riesco a crederci -. commentano in paese». Ad incastrarlo sono state le telecamere che hanno registrato i suoi movimenti durante la mattina del 15 agosto. Il fermato, identificato sin dalle prime ore, in un primo momento ha negato le responsabilità fornendo un alibi, ma grazie all’accurata ricostruzione dei carabinieri svolta attraverso testimonianze e immagini del sistema di video sorveglianza comunale, il presunto autore ha poi ammesso di essere il responsabile dei fatti. «Non so perché l’ho fatto, ho preso i fiammiferi e ho dato fuoco» ha detto agli investigatori.
All’alba della mattina di Ferragosto, l'uomo sarebbe andato in località «Conca» del Monte Faito e avrebbe innescato l'incendio. Nella sua versione dei fatti ha parlato di fiammiferi, ma la ricostruzione ad opera degli inquirenti fa pensare a una dinamica diversa. Sulla sua Ape car sono state trovate bottiglie sporche di benzina. Probabilmente ha, dunque, cosparso di benzina l'area per poi darle fuoco.