Una truffa in stile “Prova a Prendermi”: un copione la cui matassa ingarbugliata, come nel celebre film di Steven Spielberg, si dipana fra più nazioni. Precisamente la Francia e l'Italia: teatro di un traffico di banconote false che si legano a Marsiglia, Napoli e Milano.
Uno dei protagonisti della storia è originario proprio del capoluogo di regione lombardo ma resiede da tempo nel napoletano, precisamente nel comune di Giugliano. L'uomo, il 66enne Claudio Scalpellini, avrebbe avuto legami con una banda di truffatori specializzata nel contrabbando di banconote false.
L'indagine è partita in Francia. Gli inquirenti transalpini erano sulle tracce di criminali che contrabbandavano falso denaro algerino. I truffatori avevano predisposto tutto. La carta originale per banconote è stata rubata durante una rapina a mano armata a Marsiglia, poi il denaro raggiungeva una stamperia specializzata. Per partire in un secondo tempo verso i mercati individuati.
Il traffico di banconote false non si è fermato al di là delle Alpi. Anzi. Il denaro è stato utilizzato anche a Napoli e, durante le indagini, la Polizia di Giugliano è risalita al nominativo di Claudio Scalpellini, il quale avrebbe fornito alla rete criminale specializzata nel contrabbando di denaro una chiavetta usb con all'interno l'algoritmo per numerare le banconote contraffatte. Scalpellini avrebbe anche procurato dell'inchiostro fluorescente.
Insomma, se le accuse fossero confermate, l'uomo avrebbe giocato un ruolo chiave nella contraffazione e diffusione del denaro nel napoletano. Le relazioni degli esperti richieste dai magistrati francesi hanno rilevato che l'inchiostro fornito da Scalpellini è stato infatti usato solo in Italia e non per la contraffazione del denaro francese. Il 66enne è accusato di falsificazione di banconote. Si trova ora nel carcere di Poggioreale a disposizione delle autorità inquirenti.