Tentano di ucciderlo per la moto. "Io, vivo per miracolo"

Si tratta di giovanissimi vicini ai clan. Tre i baby rapinatori

5 mesi dopo quella rapina che quasi gli costò la vita, Antonio Malinconico sta ancora cercando faticosamente di tornare «quello di sempre». Fa fisioterapia e riabilitazione tutti i giorni per potenziare i muscoli provati dalla lunga convalescenza

Torre del Greco.  

 

di Siep

Volevano portargli via lo scooter. Uccidere per una moto. Un 20enne e tre minori hanno tentato di rapinare un giovane in sella allo scooter.

Lo hanno inseguito e hanno sparato per bloccarlo e portargli via il ciclomotore. Ma sono stati arrestati dai carabinieri che hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare: a intervenire i militari del Nucleo investigativo di Torre Annunziata e  della compagnia di Torre del Greco hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare su mandato del gip. Le accuse: tentato omicidio, tentata rapina, porto abusivo di armi comuni e da guerra e munizioni. Agli indagati minorenni è stata inoltre riconosciuta l’aggravante delle finalità mafiose.

Nel corso di indagini coordinate dalle rispettive procure e partite a seguito del tentato omicidio, avvenuto la sera del 27 dicembre a Torre del Greco, i militari hanno accertato che gli indagati erano partiti da Torre Annunziata in cerca di qualcuno da rapinare .

Così avevano individuato quel 21enne come obiettivo.

Intorno alle ore 22:00 del 27 dicembre, presso via del Corallo, Antonio Malinconico si trovava insieme alla sua fidanzata, a bordo dello scooter un Sh. I banditi lo avvicinarono e provarono a fermarli, per sottrarre loro la moto. Il ragazzo si ribellò coraggiosamente per cercare di difendere la sua compagna. Poi, i due rapinatori, gli spararono, prima alla caviglia, poi al torace, poi lo abbandonarono in una pozza di sangue davanti ad una pizzeria di via Cesare Battisti.

I militari hanno dunque identificato i responsabili del tentativo di rapina e del tentato omicidio; tra loro anche due 16enni ritenuti vicini all’associazione camorristica dei “Gallo-Limelli-Vangone” che opera tra Trecase, Boscotrecase e Boscoreale, nel Vesuviano.Gli indagati minorenni avevano la disponibilità di armi e munizioni, tra cui un fucile kalashnikov sequestrato il 1 dicembre 2016 a Boscotrecase nella roccaforte dei clan.


Quel sequestro portò il 23 gennaio all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata a carico di un 58enne, di Boscotrecase, ritenuto reggente del clan, nonché a carico di due abitanti di Boscotrecase, di 29 e 32 anni, entrambritenuti contigui allo stesso sodalizio camorristico.