Pesce spada e roccocò nel covo del superboss D'Ausilio

Ieri l'arresto di Felice D'Ausilio

Marano di Napoli.  

Felice D’Ausilio era latitante da maggio. Lui il superboss di Bagnoli si era chiuso in casa e passava le giornate tra computer, televisore, play station e lettura. Nulla. Non mancava nulla nel covo del superboss. Quando ieri mattina a Marano di Napoli i Carabinieri, coordinati dalla Dda, hanno fatto irruzione nel suo nascondiglio hanno trovato una tavola riccamente imbandita. Felice D’Ausilio stava riorganizzando gli affari del clan nell’area flegrea da quella casa di campagna a Marano dove i carabinieri ieri lo hanno stanato dopo nove mesi di latitanza. In casa c’era anche una vivandiera, donna di 50 anni di Qualiano che è stata denunciata per favoreggiamento personale, come riporta il sito Cronache della Campania. Proprio seguendo quella donna è stato possibile stanarlo nel nascondiglio di via Barco a Marco. Ieri mattina il blitz alle 13 e 30 con “Feliciello” c’era la vivandiera, che gli faceva la spesa, gli preparava da magiare e faceva le pulizie. Feliciello ha tentato la fuga da una finestra sul retro dell’abitazione, risalendo affannosamente poi per una scarpata erbosa. Ma un elicottero lo ha visto dall’alto, segnando la posizione del fuggitivo via radio ed è stato bloccato. Felice D’Ausilio, oltre a rispondere ora dell’evasione dal carcere, sta scontando l’ergastolo per l’omicidio dell’assicuratore incensurato Giustino Perna, fratello del più noto Carmine.