di Simonetta Ieppariello
«Tutto questo non deve mai, mai, mai più accadere». Un grido di dolore quello di don Maurizio Patriciello, il prete antiroghi che ieri ha tenuto una struggente omelia nella messa funebre per Catia Perotti e il suo bambino di tre anni, Luigi, uccisi lunedì da Gennaro Iovinella, marito e padre, che si è poi impiccato. Lutto cittadino a Frattaminore e oltre mille persone riunite in preghiera per due vittime innocenti della furia assassina del padre del piccolo e compagno di lei. Oggi scarpe rosse e fiaccole accese a Frattaminore per non dimenticare l'orrore della strage in una casa, in una famiglia. In quel luogo che dovrebbe essere di protezione e amore e che invece si è trasformato nella trappola innocente per un bimbo di soli tre anni e la sua bella e giovane madre. Gennero, poi, dopo aver consumato l'orrore si è tolto la vita impiccandosi nelle scale. L'ha fatta finita, dopo aver rotto la testa a sua moglie e soffocato suo figlio, con una tale furia da spezzargli il collo. Racconti da una strage che resterà nei cuori e nelle menti di tutti. Racconti di una comunità che oggi marcerà per dire no ad ogni forma di violenza. L'uomo era disoccupato, circostanza a monte delle liti. Una situazione insanabile, al punto che i due si stavano separando. Lei lavorava come commessa, dopo che la pizzeria che i due gestivano insieme era stata costretta a chiudere.
Questa sera alle 20 un corteo percorrerà le vie del paese partendo dalla casa comunale di Frattaminore per giungere poi nei pressi della Parrocchia di San Maurizio, dove tutti i presenti potranno raccogliersi in un momento di preghiera per Catia e il suo bambino. Durante la fiaccolata di solidarietà tanti palloncini bianchi leveranno al cielo, per ricordare Luigi e i bambini vittime di infanticidio.
Per commemorare Catia , il comune di Frattaminore ha deciso di accogliere il simbolo della lotta al femminicidio, disponendo per le strade del paese numerose scarpe di colore rosso. Una grande distesa di scarpe rosse come il sangue che scorre.