«La piccina era viva quando venne lanciata nel vuoto»

Secondo la perizia la bimba di Caivano non si sarebbe difesa

Caivano.  

"La piccina era viva quando fu lanciata nel vuoto dall'ottavo piano". E' la ricostruzione a cui arriva l'ingegnere della Procura incaricato di ricostruire tra esami e testimonianze l'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, vittima dell'orco nel Parco Verde di Caivano. Il dottor Nicola Balzano, medico legale che ha seguito l'autopsia sul corpo di Fortuna Loffredo parla alla terza udienza. Parole che gelano l'aula. Mimma Guardato, la mamma, scoppia in lacrime e lascia l'aula. Per il medico legale la piccola è caduta di spalle, leggermente inclinata sul lato destro da un'altezza superiore di 10 metri. "Da quanto accertato non aveva subito violenze fisiche, del tipo che sono procurate quando ci si difende da un'aggressione",  ha spiegato il medico legale.

Continua il processo per l'omicidio di Chicca, secondo l'accusa abusata e uccisa da Raimondo Caputo, detto "Tito'" ex convivente di Marianna Fabozzi, mamma delle tre bambine che hanno accusato Tito' di essere l'orco della piccola. Oggi la terza udienza. Sono stati ascoltati i due carabinieri sul luogo del delitto quel maledetto 24 giugno del 2014. 

"Fortuna è caduta tra l'ottavo e il nono piano. E la sua posizione a terra indica senza ombra di dubbio che la bimba è stata lanciata" questa la conclusione della perizia dell'ing. Antonio Ciarlegno, il consulente della Procura.

La caduta ci sarebbe stata, dunque, e da un'altezza superiore di 10 metri. Drammatico la testimonianza sugli abusi subiti definiti cronici. Uno choc per tutti: «Quando è stata lanciata nel vuoto Fortuna era viva e cosciente».