Era "monitorato" da giorni Diego Ottati Menna, il 30enne di San Gennaro Vesuviano arrestato dai Carabinieri con l'accusa di apologia del terrorismo e detenzione di materiale esplodente. Sulle pareti di casa aveva affisso foto e articoli di giornale sui capi clan della camorra e della mafia, mentre sui social esprimeva con i suoi post consenso a boss della criminalità organizzata e pubblicava video della decapitazione di prigionieri dell'Isis. La sua cattura ha persino scomodato il ministro dell'interno Angelino Alfano che si è complimentato con le forze dell'ordine.
La notizia dell'arresto di Diego Ottati Menna ha turbato non poco i cittadini di San Gennaro Vesuviano, comunità multietinica già alle prese con un difficile processo di integrazione dei migranti. Anche perché il 30enne era molto conosciuto in paese. Frequentava ogni giorno Piazza Margherita, l'area prospiciente il convento e il municipio. Ed era solito intrattenersi con gli anziani del paese, raccontando le sue presunte "conoscenze" nel mondo della malavita. Non tutti però gli credevano, anzi si burlavano di quel ragazzo pieni di problemi e dal passato difficile. In tanti, a dire il vero, lo difendono, definendolo "buono" ed "innocuo". E c'è anche chi si arrabbia per il mancato aiuto delle Istituzioni che avrebbero potuto intervenire prima che avvenisse l'irreparabile. Nel video ecco i commenti dei cittadini di San Gennaro Vesuviano.
Rocco Fatibene