«Renzi,salva Andrea Pio. Tanfo e morte nella terra dei fuochi»

Il prete della Terra dei Fuochi scrive al Premier: un bimbo di sei anni è malato, salvalo

Lettera aperta del parroco: «Il bambino soffre di una rara malattia e stare nelle nostre zone gli nuoce. Dobbiamo aiutare il suo papà a trovare casa altrove»

Caivano.  

Un appello su Facebook. Un appello diretto al Premier Matteo Renzi del parroco della Terra dei Fuochi per salvare un bimbo. «Mi devi aiutare, Presidente. Dobbiamo salvare Andrea Pio, ha sei anni e soffre di una rara patologia». Così Don Maurizio Patriciello, noto come «il parroco della Terra dei Fuochi», si rivolge in una lettera aperta al premier Matteo Renzi, che lunedì sarà in visita a Napoli. L’ appello riguarda un bambino che vive a Pascarola, frazione del Comune di Caivano, (Napoli) e deve recarsi ogni 15 giorni a Firenze per sottoporsi a terapie. Il sacerdote chiede a Renzi di aiutare la famiglia del bambino a trasferirsi in luogo diverso da Pascarola, dove l’ aria è ammorbata dagli scarichi della zona industriale.
Il sacerdote chiede a Renzi di aiutare la famiglia del bambino a «trasferirsi in luogo diverso da Pascarola, dove l' aria è ammorbata dagli scarichi della zona industriale». Terra malata e un bimbo che soffre. Un appello a salvare l’ennesima vita dal male che arriva dentro e uccide chi vive in quella terra.

Don Patriciello scrive nella sua lettera aperta a Renzi: «ieri un fetore infernale si è riversato sulla città di Caivano e i paesi limitrofi. Un puzzo nauseabondo, stomachevole ha tenuto in ostaggio decine di migliaia di onesti cittadini». «La gente è allo stremo - aggiunge il parroco del Parco Verde di Caivano - non sa più che fare, a chi rivolgersi - Il fetore non proveniva, stavolta, dai roghi tossici, ma dalla zona industriale. Tante persone sono corse là. Erano esasperate. E l' esasperazione può portare a fare gesti inconsulti. Non lo permettere». «Ti scrivo per chiederti una cortesia - dice il sacerdote rivolgendosi in prima persona al presidente del Consiglio - non lo avrei mai fatto per me stesso o per la mia famiglia, ma Nicola, il padre di Andrea Pio questa mattina mi ha scritto di aver vergogna di se stesso». Il parroco riporta parte del messaggio inviatogli dal padre del bambino. L'uomo fa sapere di sentirsi «un vigliacco di genitore che non ha il coraggio di andare via da questo paese martoriato, l'unica volta fu quando siamo scappati da Napoli perché Andrea Pio era in uno stato di disperazione e siamo andati all' ospedale pediatrico »Meyer« di Firenze, dove hanno preso in carico la sua malattia». Ogni 15 giorni il piccolo deve recarsi in ospedale, a Firenze, per le terapie e di sera tornare a casa, alla Pascarola. Un viaggio che diventa stancante anche per i genitori. «Presidente - chiede don Patriciello - possiamo aiutare questo padre a mettere in salvo la vita del suo bambino? Salviamo Andrea Pio. Portiamolo lontano dai fetori di Caivano».