Incendio Vesuvio, si pensa alla camorra

Non si esclude l'ipotesi di una strategia criminale contro i cantieri per la sentieristica

Terzigno.  

Il fuoco che sta divorando ettari di vegetazione sui fianchi del Vesuvio, da Terzigno a San Giuseppe Vesuviano, è partito sicuramente da una zona dove erano in corso lavori di sistemazione dei sentieri e di recupero di legna abbattuta dalle intemperie. La notizia è riportata dal Mattino. E sembra trovare conferma nelle parole del Comandante Provinciale della Forestale, Angelo Marciano. «I punti di innesco sono quattro o cinque, resta da stabilire se e quali di questi sono punti di «origine» oppure occasionali. Solo dopo aver stabilito ciò si comincerà a parlare invece del movente», ha dichiarato il Comandante che, nella giornata di ieri, ha coordinato gli 007 del Nucleo antincendio boschivo della Forestale arrivati direttamente da Roma, i quali hanno cominciato a circoscrivere l'area interessata dal fuoco. A tal fine sono state fondamentali le immagini riprese dall'elicottero. Rilievi aerofotogrammetrici che serviranno anche per l'aggiornamento della cartografia delle aree attraversate dal fuoco. 

Ad ogni, sembrano non esserci più dubbi sulla matrice dolosa. Anche se, come afferma ancora Marciano al Mattino, «Scruteremo tutte le possibili motivazioni a base di eventuali interessi». Resta valida e percorribile, dunque, l'ipotesi della ritorsione sui lavori di sistemazione dei sentieri e del recupero della legna. E con essa anche l'ombra della criminalità organizzata.