Gigli, tra ballate e polemiche che gran bella Festa

Boom di presenze a Nola: nella note almeno 100mila persone

Nola.  

Chi scrive l'ha vissuta per il secondo anno consecutivo. Ed è una gran bella Festa. C'è passione. Fervore. Grande partecipazione. Bisogna viverla per rendersene conto. Spesso e volentieri, la si descrive come una commistione tra sacro e profano. Niente affatto. Nulla a che vedere con altri contesti. Tutt'altra cosa rispetto a quel che accade, il lunedì in albis, in occasione del festeggiamenti in onore della Madonna dell'Arco. Non ce ne vogliano i lettori di Sant'Anastasia, ma lì davvero c'è fanatismo, a tratti idolatria. La ballata dei Gigli in onore di San Paolino è invece arte, fede, cultura e folklore popolare, che si estrinsecano in modi diversi e paralleli, andando comunque a costituire un unicum che rende la Festa degna del riconoscimento Unesco e, da quest'anno, del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una Festa immensa che riesce ad attrarre i flussi turistici. Almeno 100mila le presenze ieri notte a Nola.

Certo, ogni cosa è migliorabile, perfettibile. Ma a chi critica, a chi polemizza - legittimamente, sia beninteso - per i tanti problemi connessi alla manifestazione (dal mancato rispetto delle regole sugli orari di chiusura ai rifiuti che il giorno dopo imbrattano la città, dall'eccessivo consumo di alcol soprattutto da parte di giovanissimi alla esosità dei parcheggi, la stragrande maggioranza dei quali abusivi), va anche posto bene in evidenza che non è semplice gestire un centro storico intasato da 100mila persone. I disagi sono inevitabili e fisiologici. Non bisogna sottovalutarli. Occorre rifletterci seriamente su. Magari prendere provvedimenti, se servono. Ma quando sei lì, in via San Paolino, alla Girata delle Carceri, all'imbocco del vico Piciocchi da Corso Vitale, a quel casino non pensi. Sei preso dalla musica, dalla spensieratezza e dall'allegria dei tanti giovani dei comitati. Un'immagine su tutte: alle 9 di questa mattina, dopo una notte di girate ed inchini, la verve dei ragazzi della "Trinchese" che, cantando a squarciagola l'inno della paranza (Alè Trinchese) hanno fatto ingresso in Piazza Duomo. E ad ogni piroetta spettacolare dell'obelisco, pur volendo mantenere le distanze, ti viene spontaneo unirti alla folla al grido «Gira, Gira» oppure "vieni, vieni». Si tratta di movimenti non casuali. Frutto di studio, persino di conoscenza urbanistica del centro città. Guidare il Giglio è una maestria. Roba da pochi. E' un gioco di squadra. Te ne accorgi quando, a fine festa, ognuno se ne torna soddisfatto a casa, commentando le gesta della sua paranza. Non manca chi rientra con un "pezzo di Festa": quella di genitori e figli che passeggiano portando in spalla un "varretiello" è un'immagine comune. 

Infine, la cultura. Quella alla quale per un'intero mese è stata ben valorizzata dall'Amministrazione Comunale attraverso mostre, convegni, serate, drammatizzazioni, manifestazioni sportive, momenti liturgici e presentazioni di libri. Anche questo è la Festa dei Gigli. Lo chiamano Giugno Nolano. Un mese intero in cui non mancano occasioni di svago ed intrattenimento. Trenta giorni in cui la Città si apre al territorio e diventa polo di aggregazione per migliaia di persone. Difficile racchiudere tutto questo in un articolo di giornale oppure in un servizio televisivo, quello che troverete in fondo alla pagina. Bisogna viverla tanto per raccontarla. Noi abbiamo iniziato a farlo. 

 

Rocco Fatibene