Nell’ambito dell’aggiornamento del piano di emergenza comunale, effettuato con i fondi Fesr 2007/13 del Por Campania, il Comune di Ottaviano avvia un’indagine conoscitiva tra la comunità locale, con lo scopo di conoscere il numero preciso dei residenti disposti ad allontanarsi volontariamente in caso di pre-allarme per il rischio Vesuvio. «I cittadini stiano tranquilli. non c’è alcun allarme», si affretta subito a precisare il sindaco Luca Capasso. «La legge nazionale, ad ogni modo, ci obbliga a porre in essere alcuni atti, tra questi anche l’aggiornamento del piano comunale di protezione civile. E’ importante essere pronti per qualsiasi evenienza ma, ripeto, voglio che gente resti tranquilla: allo stato attuale, non esiste alcun rischio Vesuvio».
L’indagine coinvolgerà le 8mila famiglie di Ottaviano, alle quali, oltre al manuale di protezione civile, contenente informazioni importantissime sui rischi del territorio e i consigli per affrontarli, sarà distribuita anche una scheda da compilare. Nello specifico, ad ogni capofamiglia si chiederà di indicare se dispone di una seconda casa al di fuori della zona rossa, oppure un recapito alternativo presso amici o parenti, dove poter andare in caso di evacuazione preventiva. Questo perché, diversamente, sarà il Comune di Ottaviano a dover provvedere al reperimento di un alloggio presso la Città di Frosinone, nel Lazio, regione che la legge nazionale individua come meta in cui fuggire in caso di eruzione del Vesuvio. Sul punto si registra però la netta contrarietà del sindaco Luca Capasso.
«Tutta l’area vesuviana, in caso di eruzione, sarà trasferita fuori Regione – dichiara il primo cittadino ottavianese – Ciò provocherebbe gravi ripercussioni sul tessuto sociale, economico e produttivo dei nostri territori. Se tutti vanno via, muore l’economia locale e, con essa, sprofonderebbe il Pil campano. Ecco perché ci stiamo facendo promotori di un’iniziativa finalizzata a modificare la normativa esistente. Chiederemo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che i piani di protezione civile passino a livello regionale. Riteniamo infatti che vi siano delle zone in Campania, penso all’avellinese, al beneventano o all’alto casertano, che potrebbero ospitare le cittadinanze vesuviane in caso di evacuazione preventiva. Territori dove, secondo recenti dati, ci sarebbero numerosi alloggi vuoti in cui temporaneamente potrebbero essere ospitati i nostri concittadini. Un conto è essere ospitati ad Avellino, un altro è trasferire un’intera città a Frosinone, magari a Savona o a Torino».
Rocco Fatibene