E stata una lunga notte sul Monte Faito. Chi è arrivato per primo ieri sul luogo della tragedia avvolto da una coltre di nubi nere e dense racconta di una scena apocalittica. I corpi smembrati delle vittime giacevano sparsi in una gola a poche centinaia di metri dalla sommità. Recuperati i resti ci sono volute ore prima di identificare tre delle quattro persone morte nell’incidente. I vigili del fuoco hanno rimosso nella notte il cavo della funivia finito sulla linea elettrica della sottostante Circumvesuviana, con conseguente impossibilità di transito dei treni. Sono 20 i vigili del fuoco attualmente impegnati nelle operazioni. Prevista la messa in sicurezza della cabina precipitata per evitare ulteriori movimenti lungo il pendio.
Identificate le vittime, un solo superstite
Nella cabina a monte, precipitata per diverse centinaia di metri, c'erano cinque persone, due coppie di turisti stranieri e il macchinista. A perdere la vita sono stati l'operatore di bordo dell'azienda Eav, Carmine Parlato, di 59 anni; l'israeliana Janan Suliman, di 25 anni; la britannica Margaret Elaine Winn, di 58 anni. Anche la quarta vittima dovrebbe essere un cittadino della Gran Bretagna, ma al momento la sua identita' non e' stata ancora accertata. Sarebbe stato ritrovato privo di documenti l'altro passeggero di origini israeliane, la cui eta' sarebbe di circa 30 anni, che e' l'unico superstite dell'incidente e che versa in condizioni gravi ma stabili all'Ospedale del Mare di Napoli.
Nella cabina diretta a valle, invece, viaggiavano dieci persone, tutte tratte in salvo. Si tratterebbe di una famiglia tedesca composta da cinque persone, quattro studenti Erasmus (due francesi e due tedeschi) e il macchinista.
Le cause: maltempo o guasto meccanico?
Le indagini ora si concentrano sulle cause. La funivia del Faito, che offre uno dei panorami più belli del mondo con vista mozzafiato sul golfo di Napoli e sul Vesuvio. L’impianto, reduce dal numero record di passeggeri nel 2024 (113 mila), aveva riaperto lo scorso 10 aprile, dopo una serie di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.
A marzo la funivia era stata oggetto di una verifica da parte degli ispettori di Ansfisa, come previsto dalla normativa sulle ispezioni periodiche, e l'8 aprile Eav aveva inviato alla stessa Agenzia la documentazione tecnica comprensiva dell'esito delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, nonché delle prove non distruttive eseguite sui cavi, accompagnata da una relazione di idoneità dell'impianto.
Ora bisognerà capire se si è trattato di un guasto tecnico o se lo sgancio della cabina sia avvenuto per le avverse condizioni meteo. A Castellammare monta la rabbia e la polemica. Non è la prima volta che la "panarella" così come chiamano la funivia, provoca incidenti. L’avviso sulle condizioni del tempo era valido dalle 14, l’incidente è avvenuto alle 14,30. L’allerta meteo gialla della Protezione civile, in vigore dalle 14, prevedeva la possibilità di grandine, fulmini e raffiche di vento.
A chi chiede se ci fossero le condizioni per il regolare esercizio della funivia il presidente dell’Eav Umberto De Gregorio spiega: «Si ritiene che non ci sia alcuna connessione tra il cattivo tempo e il crollo della cabina. Non lo dico io, lo dicono i tecnici. C'è un sistema automatico. Quando il vento supera un certo livello, la funivia si blocca automaticamente". La riapertura era avvenuta da una settimana dopo "tre mesi di prove tutti i giorni, giorno e notte, con le condizioni, con tutte le radiografie che si fanno alle funi a opera del direttore di esercizio che è un giovane ingegnere validissimo". Per De Gregorio la tragedia è "qualcosa di inspiegabile".
Il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso invita alla cautela: «Siamo nella fase preliminare delle indagini» ha detto annunciando l’apertura di un fascicolo per omicidio plurimo colposo e disastro colposo.
Non si dà pace Luigi Vicinanza, sindaco di Castellammare, accorso subito sul posto. Da oggi a Castellammare sono state annullate tutte le iniziative legate alla Pasqua. Anche la Juve Stabia ha annunciato che il giorno di Pasquetta scenderà in campo con il lutto al braccio. «È una tragedia enorme che colpisce tutta la collettività, non solo la comunità stabiese: tra le vittime ci sono turisti stranieri che avevano scelto le nostre bellissime zone come luogo di vacanza». «Ci sarà un’inchiesta - aggiunge - ed è fondamentale che venga accertata con chiarezza la dinamica di questa tragedia e anche le responsabilità».
Sull’incidente Vicinanza spiega che «da una prima ricostruzione, secondo quanto dicono i tecnici che gestiscono l’impianto, si è rotto il cavo di trazione. A valle è scattato il freno di emergenza, mentre nella cabina a monte il freno probabilmente non è scattato e la cabina è scesa giù per centinaia di metri, per poi terminare la sua corsa precipitando». Ed è per questo che le ricerche sulle pendici della montagna sono proseguite anche a sera inoltrata. E da stamane, con le prime luci dell’alba, tecnici e inquirenti sono ancora a lavoro.