"Sfrattare i poveri per affittare agli speculatori: è questo il futuro che l’amministrazione Manfredi sta preparando per Napoli». La denuncia è della consigliera regionale indipendente Marì Muscarà, che interviene con durezza dopo il rinvio in Consiglio comunale della delibera sugli immobili del patrimonio disponibile, oggetto di un acceso dibattito. «Era già tutto previsto - dichiara Muscarà - nel famigerato Patto per Napoli, che obbliga il Comune a fare cassa anche svendendo beni pubblici. Se non obbediscono, il Mef blocca le tranche successive di finanziamento".
Il nuovo regolamento prevede infatti, tra le altre cose, un meccanismo di assegnazione che favorisce i redditi più alti e consente allo stesso soggetto di affittare più immobili. Ma non solo: «nel testo – evidenzia Muscarà - si autorizza espressamente il comune a conferire gli alloggi a fondi comuni di investimento immobiliare, o a promuoverne direttamente la costituzione. Una vera e propria autostrada alla speculazione, altro che tutela dei diritti. È il continuo del Pacco per Napoli, firmato da Draghi e sostenuto dal m55 fiducie. Chi non votava la fiducia veniva cacciato dal M5Stelle».
Muscarà invita a riflettere anche sull’inchiesta pubblicata da Fanpage, che evidenzia come il Comune, pur essendo un ente pubblico, si comporti ormai “come un qualunque operatore economico”. «È una follia – conclude la consigliera - il patrimonio pubblico non è un bancomat per coprire i buchi di bilancio: è una risorsa che dovrebbe essere utilizzata per garantire il diritto alla casa, non per arricchire i fondi immobiliari. Napoli non può diventare una città in vendita al miglior offerente».
Muscarà: "Sfrattano i poveri per fare cassa con i fondi immobiliari?"
La consigliera: "Il Comune di Napoli ha perso il senno"

Muscarà: “Sfrattano i poveri per fare cassa con i fondi immobiliari? Il Comune di Napoli ha perso il senno”
Napoli.