L’ipotesi di un tram leggero tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia è ancora agli albori, ma già divide l’opinione pubblica. Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, lo definisce un “primordiale progetto”, frutto di uno studio di fattibilità che verrà presentato il 28 marzo. In quell’occasione, nella seduta conclusiva della conferenza di servizi sul tram Castellammare-Gragnano, sarà illustrato anche il dossier relativo al nuovo collegamento, con i primi dettagli tecnici e una stima dei costi.
Il nodo della dismissione della linea ferroviaria
Per realizzare la nuova infrastruttura, sarebbe necessaria la dismissione della linea ferroviaria esistente, attualmente gestita da Rfi. Il Comune di Torre Annunziata ha già espresso parere favorevole, approvando una delibera che sostiene la trasformazione della tratta in una linea tranviaria. Al contrario, il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, si oppone con fermezza, considerandola una risorsa strategica per la mobilità locale e il collegamento con l’alta velocità.
Divergenze politiche e posizioni contrastanti
Mentre il Comune di Torre Annunziata e l’Eav vedono nel tram leggero un’opportunità per la sostenibilità e la riduzione dei passaggi a livello, a Castellammare la proposta divide. Il Movimento 5 Stelle appoggia il sindaco Vicinanza, sostenendo che la chiusura della tratta ferroviaria sarebbe un danno irreparabile. Di diverso avviso Fratelli d’Italia, che invece ritiene il tram un’alternativa utile per ridurre il traffico e l’inquinamento, eliminando lunghi tempi di attesa ai passaggi a livello.
La Regione chiamata a decidere
In attesa di una posizione ufficiale di Rfi, il presidente di Eav De Gregorio invita la Regione Campania a mediare tra le parti per arrivare a una soluzione condivisa. La decisione finale sul futuro della tratta ferroviaria spetterà dunque agli amministratori locali e alle autorità regionali, mentre il dibattito tra favorevoli e contrari continua ad accendersi.