Marano e Quarto senza pediatra: ottocento bambini senza assistenza

Famiglie in protesta dopo la scadenza del contratto del dottor Biffaro

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L’Asl rassicura: nuova pediatra in arrivo nei prossimi giorni

Marano di Napoli.  

Da oltre una settimana ottocento bambini sono senza un pediatra di riferimento. Il contratto del dottor Nicola Biffaro, ultimo medico a coprire l’incarico, è scaduto il 24 febbraio e l’Asl non ha potuto rinnovarlo, lasciando i piccoli pazienti senza assistenza. La vicenda ha scatenato un’ondata di proteste da parte delle famiglie, che denunciano la mancata programmazione da parte dell’azienda sanitaria.

Il grido d’allarme delle famiglie

Sui gruppi social cittadini si moltiplicano le segnalazioni di genitori esasperati. Tra loro c’è Salvatore, padre di una bimba disabile che necessita di cure costanti:
«Mia figlia ha bisogno di farmaci, visite e prescrizioni continue. Da giorni non sappiamo a chi rivolgerci e nella mia condizione ci sono molte altre famiglie», spiega preoccupato.

Dello stesso avviso Alfonso Pezzella, padre di due bambine:
«L’Asl avrebbe dovuto trovare una soluzione prima della scadenza del contratto. Nessuno ci ha informato e ora siamo senza pediatra. Non tutti possono permettersi visite private».

Il dottor Biffaro, giovane e stimato professionista del territorio, aveva in carico circa 800 bambini di età compresa tra 1 e 16 anni.

L’Asl: «Nuovo pediatra operativo nei prossimi giorni»

Il distretto sanitario cittadino, diretto da Tommaso Girasole, ha chiarito che le famiglie possono temporaneamente rivolgersi ad altri pediatri del territorio per urgenze, mentre si attende l’arrivo della dottoressa Gabriella Boccia, medico con esperienza e già dirigente sanitario a Quarto.

«Si insedierà nei prossimi giorni, probabilmente tra martedì e mercoledì. Stiamo ultimando gli ultimi dettagli burocratici», ha dichiarato Girasole, difendendo l’operato dell’Asl: «Abbiamo seguito la procedura prevista dalle normative».

Il caso del bimbo autistico: il ministro Valditara interviene

Nel frattempo, un altro caso sta scuotendo l’opinione pubblica locale: un bambino autistico, iscritto a una scuola della zona, avrebbe diritto solo a nove ore di lezione a settimana, poiché ritenuto “ingestibile” dall’istituto. La madre ha denunciato l’accaduto, portando la vicenda all’attenzione del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha chiesto chiarimenti.

Mentre si attende la risoluzione della crisi pediatrica, la città si mobilita per garantire il diritto allo studio e alla salute dei più piccoli.