A Napoli la ginecologia del nuovo millennio tra IA e nuove tecnologie

Un convegno internazionale sottolinea il ruolo delle tecnologie nella chirurgia ginecologica

a napoli la ginecologia del nuovo millennio tra ia e nuove tecnologie
Napoli.  

Napoli si è confermata ancora una volta al centro del dibattito sulla sanità innovativa con il recente convegno "La ginecologia del nuovo millennio tra IA e nuove tecnologie". L'evento, che ha visto la partecipazione di esperti di spicco del settore, ha approfondito il rapporto tra innovazione tecnologica, chirurgia minimamente invasiva e l'introduzione dell'intelligenza artificiale nella pratica ginecologica.


Gli interventi dei principali esperti 

A testimoniare l'importanza di questo incontro, il professor Enrico Vizza, presidente della SEGI, (Società Italiana di Endoscopia Ginecologica) e in collegamento il professor Ertan Saridogan, presidente della ESGE (Società Europea di Ginecologia Endoscopica). Entrambi hanno sottolineato come l'evoluzione tecnologica e l'intelligenza artificiale stiano trasformando profondamente l'approccio diagnostico e terapeutico in ginecologia. Nel corso della discussione, è emerso un dato chiave: l'80% delle procedure di chirurgia ginecologica dovrebbe essere realizzato attraverso tecniche di chirurgia minimamente invasiva, eliminando progressivamente l'uso di procedure "alla cieca", anche in ambito diagnostico. Questo approccio, secondo gli esperti, garantisce procedure più sicure, meno invasive e con un recupero post-operatorio più rapido per le pazienti.
Innovazione e procedure minimamente invasive
La chirurgia esteroscopica, laparoscopica e robotica sono oggi al centro dell'innovazione in questo settore. Il professor Bifulco ha sottolineato come queste tecniche siano ormai lo standard per coprire l'80% delle esigenze chirurgiche ginecologiche, rappresentando un approccio più avanzato e personalizzato per ciascun caso.  Secondo Bifulco, la Regione Campania è una delle più attive a livello italiano, con un numero di interventi ginecologici che varia tra i 6.000 e gli 8.000 all'anno, di cui circa 1.000 solo presso l'ospedale Federico II. Tuttavia, un dato non rassicurante è emerso durante il convegno: la Regione è anche la prima in Italia per proporzione di asportazioni dell'utero a scopo terapeutico per patologie benigne, che rappresentano il 10% delle asportazioni totali a livello nazionale. Questo numero, secondo gli esperti, non è accettabile. "Questo significa che si tende ad adottare interventi demolitivi anche quando esistono alternative mediche che potrebbero evitarli", ha affermato Bifulco. Questo approccio evidenzia la necessità di una revisione delle indicazioni chirurgiche e di un maggiore utilizzo delle tecnologie innovative per migliorare gli esiti e ridurre interventi non necessari.


L’intelligenza artificiale come prospettiva futura

Il convegno ha anche affrontato il ruolo sempre crescente dell'intelligenza artificiale nella pratica ginecologica. L'utilizzo di IA e tecnologie avanzate, infatti, non si limita alla diagnosi e alla chirurgia ma è anche fondamentale per il monitoraggio delle pazienti, la personalizzazione dei trattamenti e la previsione di rischi operatori. L’integrazione dell’IA promette di rivoluzionare l’intero approccio ginecologico, rendendo le procedure più precise e riducendo al minimo gli errori. Il dialogo multidisciplinare e internazionale, come quello affrontato durante il convegno napoletano, è essenziale per accompagnare il settore sanitario in questa transizione tecnologica. L'auspicio è che l'innovazione continui a essere uno strumento di benessere per le pazienti, puntando sempre a interventi mirati e personalizzati. La strada intrapresa è chiara: meno interventi demolitivi, più tecnologie avanzate e un approccio multidisciplinare basato sulla collaborazione internazionale. La ginecologia del nuovo millennio si costruisce con innovazione, competenza e sensibilità verso le esigenze delle donne.