Dispersione scolastica, a Napoli mancano soprattutto gli studenti delle medie

Il dato analizzato nel corso di una riunione in Prefettura: tra 11 e 14 anni i rischi maggiori

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Napoli.  

Una fuga dai banchi e dalla scuola dell'obbligo che nel 2024 è una realtà con la quale bisogna ancora fare i conti, specialmente nell'area metropolitana di Napoli. E' quanto emerge nel tavolo convocato dal prefetto di Napoli, Michele di Bari.

A preoccupare è soprattutto "la fascia di età compresa tra gli 11 ed i 14 anni" sulla quale, ha detto il prefetto, bisogna accendere i riflettori. Serve "riflessione e un'azione mirata e sinergica da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti", come ribadito nell'incontro con i sindaci, il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, i vertici della magistratura e di Anci Campania ed i rappresentanti delle forze dell'ordine.

L’assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, Maura Striano, ha evidenziato nel suo intervento "la particolare attenzione che il Comune riserva alle azioni di prevenzione e di contrasto alla dispersione scolastica, rammentando che la rilevazione viene svolta per il tramite di una piattaforma digitale integrata che restituisce in tempo reale il quadro completo delle segnalazioni effettuate dalle scuole e l’esito di tali segnalazioni".

La Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, Maria de Luxenberger, ha sottolineato "che la prima regola per affermare la legalità è quella di far rispettare l’obbligo della frequenza scolastica. Si è avuto purtroppo modo di riscontrare che tutti i giovani che passano dalle aule giudiziarie non hanno frequentato la scuola o l’hanno frequentata solo in modo discontinuo. I sindaci, inoltre, hanno da sempre un ruolo fondamentale per il controllo sulla dispersione scolastica ma solo recentemente, con l’entrata in vigore del Decreto Caivano, tale obbligo è tornato in auge".

Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Ettore Acerra, ha sottolineato che, grazie all’elevata attenzione da parte del Prefetto, della Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, del Comune di Napoli e dell’Anci, è stato possibile instaurare una proficua sinergia che sta dando positivi riscontri. Il sistema di rilevazione prevede due step annuali per la verifica della dispersione scolastica, di cui uno a meta e l’altro alla fine dell’anno. Il primo consente di intercettare i segnali predittivi sulla frequenza, con le segnalazione di assenze ripetute e ingiustificate da parte dei dirigenti scolastici, per l’apprestamento dei necessari correttivi. Grazie a tale metodologia si è registrato un trend in generale miglioramento nella regione Campania.

Il Prefetto ha evidenziato, in particolare, "l’importanza del ruolo dei sindaci i quali sono le sentinelle delle rispettive comunità e che sono chiamati, oltre ai già onerosi incarichi di istituto nella gestione dell’ente locale, all’ulteriore delicato compito di vigilare sul rispetto dell’obbligo di istruzione. Tanto nell’ottica di un cambiamento culturale che impatta positivamente sulla società".