Il 7 agosto scorso, il Termovalorizzatore di Acerra ha subito un fermo imprevisto, inizialmente previsto per una durata di circa dieci giorni. Questo arresto ha sollevato preoccupazioni riguardo alla gestione dei rifiuti e alla possibilità di vedere nuovamente accumuli nelle strade. Tuttavia, la situazione è stata gestita con prontezza e coordinazione, scongiurando il rischio di una nuova emergenza ambientale.
Il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, ha confermato che il guasto è stato causato da una saldatura difettosa nella turbina, un problema emerso durante la costruzione dell'impianto. Fortunatamente, i lavori di riparazione sono stati completati in anticipo, consentendo al termovalorizzatore di riprendere gradualmente le sue operazioni già dal giorno successivo, con il pieno ritorno alla funzionalità previsto nei giorni successivi.
Durante il periodo di fermo, sono state adottate misure per evitare l'accumulo di rifiuti. In particolare, 12.000 tonnellate di rifiuti sono state stoccate temporaneamente in diverse aree, incluse le piazzole Stir e le fosse di ricezione, mentre una parte è stata evacuata fuori regione. È stata anche predisposta una piazzola temporanea nell'area Asi adiacente allo Stir di Caivano, utilizzata in passato per lo stoccaggio delle ecoballe, ma fortunatamente non è stato necessario ricorrere a questa soluzione d'emergenza.
Questo episodio ha sottolineato la necessità di rivedere le modalità di gestione degli impianti. In vista della nuova gara per l'affidamento del servizio di gestione del Termovalorizzatore di Acerra, verrà inserita una clausola nel disciplinare che obbligherà il gestore a risolvere eventuali blocchi o guasti senza far ricadere i costi e le conseguenze sul sistema regionale. Questo approccio mira a garantire una gestione più responsabile e a prevenire situazioni critiche in futuro.
Sul fronte più ampio della gestione dei rifiuti nella Regione Campania, Bonavitacola ha ribadito l'importanza di una strategia unitaria, in particolare per l'area metropolitana di Napoli. Con una produzione giornaliera di 2.200 tonnellate di rifiuti indifferenziati, che rappresentano il 65% del totale regionale, la gestione degli Stir di Tufino, Giugliano e Caivano dovrà essere unificata sotto un unico soggetto gestore. Questa scelta è motivata dalla complessità e dall'enorme mole di rifiuti prodotta in quest'area, che ospita circa tre milioni di abitanti.
Per quanto riguarda le problematiche storiche legate all'esportazione dei rifiuti fuori regione e alla gestione delle ecoballe, la Regione ha fatto passi avanti significativi. Con l'aggiornamento del piano regionale dei rifiuti, approvato a luglio, si punta alla chiusura del ciclo dei rifiuti entro i confini regionali, riducendo così la dipendenza dall'esportazione. Inoltre, con l'anticipazione dei fondi approvata dal Cipess e l'attivazione di nuovi impianti tecnologicamente avanzati a Caivano e Giugliano, il problema delle ecoballe sembra avviarsi verso una risoluzione definitiva.
Infine, Bonavitacola ha annunciato il lancio del programma Smart Stir, che prevede un ammodernamento degli impianti per migliorare la capacità di differenziazione e riciclo dei materiali. Questo programma mira a ridurre ulteriormente la quantità di rifiuti destinati al termovalorizzatore, rendendo il sistema più sostenibile e orientato all'economia circolare. La tanto discussa quarta linea del Termovalorizzatore di Acerra è stata definitivamente esclusa, confermando l'impegno della Regione a non ampliare ulteriormente la capacità dell'impianto, in linea con le promesse fatte dal presidente De Luca.