“Mentre "l'antisindaco" di Napoli invita i napoletani a non fare ‘i napoletani’, in questi giorni appare una scritta di 12 metri a Piazza Municipio, in quella piazza che oggi sembra più una pista di atterraggio sterile e rovente d’estate, senza più il verde come un tempo e dove si ‘accumulano stracci’ ed oggi un’enorme scritta multicolor che non ha alcun senso - ha dichiarato la consigliera Maria Muscarà -. Mentre un tempo si pensava finanche alle panchine ornamentate, ai palazzi secolari ed alle strade con i basoli, oggi cadenti ed abbandonati da quel sindaco e quella giunta pagati per tutelare la città, la prima cosa che fanno invece è salvare le apparenze. O magari quella scritta messa proprio sotto palazzo San Giacomo è un modo per ricordare al sindaco che siamo a Napoli e non a Nola? Che senso ha mettere una scritta di quella portata, in una piazza dove è passata la storia?
Le altre città europee a cui vogliamo assomigliare si inventano le cose più fantasiose e le scritte giganti proprio perché non hanno altro, noi che abbiamo tutto cerchiamo di far finta di nulla, con castelli ancora chiusi e con un albergo dei poveri in cui ancora non si sa se vogliono farci l’albergo dei ricchi. Insomma, mentre la Napoli di un tempo creava e curava anche le panchine dove la gente si sedeva, oggi ‘giochiamo’ con una città come fosse un puzzle che appunto, cade a pezzi” - conclude Muscarà