"Quello cui abbiamo assistito oggi in consiglio metropolitano è stato sicuramente uno spettacolo poco edificante. Abbiamo toccato con mano come, ormai, alla città metropolitana l’apparato burocratico sembra aver preso il sopravvento sulla politica. Come, ormai, a decidere le sorti dell’ente e, di conseguenza, del territorio e dei cittadini che lo abitano, sembra non siano più i consiglieri che, anche se indirettamente, i cittadini hanno eletto, ma l’apparato, la macchina burocratica”.
Così il capogruppo della lega al consiglio metropolitano di Napoli, Domenico Esposito Alaia, a margine della seduta tenutasi questo pomeriggio nell’aula consiliare del complesso monumentale di Santa Maria la Nova che ha visto l’Assise adottare il bilancio di previsione 2024 e i suoi allegati per una manovra da 678 milioni di euro.
"Abbiamo, infatti - prosegue Aiala - assistito a duri scontri, in aula, non solo con i consiglieri di minoranza, ma anche tra autorevoli esponenti dei partiti che sostengono il sindaco metropolitano, Gaetano Manfredi, e membri della macchina burocratica”.
“Nelle more dell’auspicata riforma del sistema delle autonomie locali, che restituisca ai cittadini il potere di scegliere direttamente i propri rappresentanti nelle Città metropolitane e nelle province - conclude il capogruppo della Lega - voglio rivolgere un fermo appello al sindaco Manfredi e ai miei colleghi consiglieri, in primis a quelli di maggioranza: nella città metropolitana di Napoli la politica torni a fare la politica, torni cioè a interpretare e a promuovere nelle sedi istituzionali le istanze dei territori, delle comunità, dei sindaci e dei consiglieri che democraticamente, anche se attraverso un sistema elettorale di secondo livello, ci hanno eletti consiglieri metropolitani.
Torni, cioè, alla sua funzione originaria: quella di compiere le scelte migliori per lo sviluppo del territorio, a guidare i processi di sviluppo, non a farsi guidare dall’apparato burocratico".