De Luca a valanga: "Se mi vogliono fermare mi devono sparare in testa"

Dal palco del teatro Sannazzaro di Napoli ha continuato a parlare della protesta di ieri a Roma

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Napoli.  

Si apre con 'Bella ciao' la manifestazione pubblica organizzata da Vincenzo De Luca al teatro Sannazaro di Napoli con gli operatori culturali, per protestare contro il blocco dei fondi , che per il presidente della Regione Campania mettono a rischio anche la programmazione di questo settore. La platea del teatro e' piena in ogni ordine di posto, mentre sui palchi ci sono alcune scolaresche di istituti napoletani. Alcuni studenti hanno esposto uno striscione che recita 'Noi siamo i ragazzi del presidente. Chi e' contro il presidente e' contro di noi'. De Luca al suo arrivo non si e' fermato a parlare con i giornalisti, ma dal palco è un fiume in piena soprattutto su quanto accaduto ieri a Roma. Sugli insulti alla Meloni dice:

"L'unico insulto ieri lo ha rivolto la Meloni a chi è andato a manifestare perché in un Paese democratico non decide la Meloni chi e quando deve manifestare". "Ho parlato ieri a piazza Santi Apostoli per un'ora e nessuno ha offeso nessuno. Hanno mandato in giro un fuori onda mentre ero a Montecitorio a bere un bicchiere d'acqua. De luca non arretra e continua a parlare alla platea. "Leggo che sui giornali i titoli sono per il mio insulto alla Meloni. Il vero insulto lo ha fatto questo Governo, bloccando per un anno e mezzo i fondi Fsc che servono al Sud per ridurre il divario con il Nord. L'insulto è quello di non aver fatto trovare nessuno e non aver dato risposte a 200 sindaci e migliaia di cittadini italiani". E poi ha concluso: "Non arretreremo di un millimetro. Come ho detto ieri ad un funzionario di polizia: la prossima volta mi devono solo sparare in testa se mi vogliono fermare".