Anno nuovo, problemi vecchi. Ferma presa di posizione di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che rilancia il grido d’allarme del personale di Polizia in servizio nel carcere di Poggioreale, a Napoli, sulle gravi e critiche condizioni operative in cui prestano servizio i Baschi Azzurri:
“In questi giorni, su diversi organi di informazione, rimbalzano notizie ed approfondimenti sul sovraffollamento penitenziario, problema endemico che si trascina da tempo anche per una serie di provvedimenti legislativi introdotti dai passati Governo sbagliati.
Penso, per citarne alcuni, all’eliminazione della sanità penitenziaria, alla introduzione di vigilanza dinamica e celle aperte, e alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Ho notato che quasi nessuno ha messo in evidenza il gravoso ma fondamentale e prezioso impegno istituzionale dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria con professionalità, abnegazione e umanità”.
“Si parla di Poggioreale come del carcere più affollato d’Europa, e questo è vero tanto che sono anni che il Sappe lo denuncia”, prosegue, “ma si omette di dire e far conoscere come lavorano i Baschi Azzurri in una struttura caratterizzata da una presenza media di 2.100 detenuti, con ingressi di circa 70/100 arrestati al giorno, con 500 colloqui al giorno duranti i quali accedono fino a 1.500 nuove persone (possono entrare non più di 3 unità per nucleo familiare), 500 pacchi giornalieri di viveri ed abbigliamento da controllare a mano: è un servizio difficile e pesante. Pensate che ci sono Agenti che hanno circa 150 giorni di ferie da smaltire ma non possono perché non c’è abbastanza personale che possa sostituirlo!”.
Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania, mette “il dito nella piaga” nella disastrosa situazione dei vari Reparti detentivi: “Abbiamo oggi 2.050 detenuti, di cui 900 definitivi.
C’è un’ala del reparto Genova chiusa così come anche il primo piano e la sezione piano del reparto Roma. I colleghi hanno problemi dove collocare i detenuti tossicodipendenti per mancanza di posti, nel Reparto Venezia, destinato ai detenuti sex offender e con capienza 83, è tutto pieno, con detenuti fuori circuito. Il reparto Livorno ha una semisezione chiusa, il Firenze (dove vengono ubicati detenuti primo ingresso) è saturo; il reparto Napoli (capienza 350 detenuti), che per fine anno deve chiudere per ristrutturazione, attualmente chiuso terzo e secondo piano, ci sono ancora 67 detenuti Assurdo! E tutto questo a fronte di una pianta organica di 574 unità di Polizia Penitenziaria”.
“Servono risposte ferme e immediate contro i delinquenti che anche in carcere continuano a porre in essere atteggiamenti aggressivi e violenti”, conclude Capece.
“La verità è che a nessuno frega niente delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria che a Poggioreale buttano letteralmente il sangue nelle sezioni detentive e non sono minimamente considerati da parte di questa Amministrazione matrigna!”, gli fa eco Guacci.
Per questo il Sappe auspica che, nei primi giorni del 2024, la questione penitenziaria, e quella di Poggioreale in particolare, venga messa tra le priorità di intervento istituzionali.