Sono 30mila, fa sapere la Cgil Campania, i partecipanti alla manifestazione organizzata da Cgil e Uil a Napoli in occasione dello sciopero generale di 8 ore.
Il corteo che è partito da piazza Mancini per poi proseguire sul Corso Umberto I fino al comizio finale a Piazza Matteotti, storica piazza dei sindacati confederali, settanta autobus con lavoratori e le lavoratici provenienti da tutte le province. Sul palco quattro delegati dei settori del commercio, dell’edilizia, dell’industria e dei pensionati, il segretario generale della UIL di Napoli e Campania, Giovanni Sgambati con le conclusioni affidate al segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini.
Piazza piena: segnale positivo
La piazza piena? "E' un segnale molto positivo, la manovra che il governo sta facendo non ha il consenso della maggioranza del Paese perché non affronta i problemi che le persone stanno vivendo, dall'aumento delle bollette ai salari che non ti permettono di arrivare alla fine del mese, dalla sanità che non funziona, alla precarietà che è troppo alta, dagli investimenti che non vengono realizzati a una lotta all'evasione fiscale vera da cui dobbiamo andare a prendere le risorse". Così il leader della Cgil, Maurizio Landini a Napoli. "Questa giornata dimostra - ha aggiunto - che il mondo del lavoro è stanco"
"La manovra che il Governo sta facendo non ha il consenso della maggioranza del Paese perche' non affronta i problemi che le persone stanno vivendo, dall'aumento delle bollette, dai salari che non permettono di arrivare alla fine del mese, dalla sanita' che non funziona, dalla precarieta' che e' troppo alta, dagli investimenti che non vengono realizzati, da una lotta all'evasione fiscale vera, da cui andare a prendere le risorse". Continua il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini "E' chiaro - aggiunge - che anche questa giornata dimostra come il mondo del lavoro e' stanco e come il Paese chieda delle politiche diverse da quelle che il Governo sta mettendo in campo"
Landini: E' solo l'inizio della mobilitazione
"Per quello che ci riguarda, noi non siamo che all'inizio di questa mobilitazione perché oltre a cambiare la legge di bilancio, noi vogliamo cambiare quelle leggi, sbagliate, che sono state fatte in questi anni e vogliamo fare quelle riforme di cui il nostro Paese ha bisogno". Dice il leader della Cgil.
"Bisogna affrontare innanzitutto il problema molto serio di aumentare i salari e le pensioni perché - ha aggiunto il segretario generale - non si arriva alla fine del mese e c'è un problema altrettanto importante che riguarda il fatto di impedire che i nostri giovani se ne vadano via dal Paese e, in particolare dal Mezzogiorno. Per fare questo bisogna investire, creare occasioni di lavoro e investire anche sulle infrastrutture sociali. Penso alla sanità che non funziona e che ha bisogno di investimenti, penso alla scuola, all'istruzione e, da questo punto di vista, è evidente che noi non vediamo segnali che vanno in questa direzione, anzi, si stanno facendo tagli nella sanità, non si stanno facendo gli investimenti necessari e soprattutto non si vanno a prendere i soldi dove c'è bisogno di andarli a prendere, là dove sono, dove c'è l'evasione fiscale, dove ci sono stati degli aumenti dei profitti che non hanno precedenti nella storia del nostro Paese mentre si continua a fare cassa sui poveri e sugli ultimi". Landini ha poi concluso: "Si è tagliato il reddito di cittadinanza, non si vuol fare il salario orario minimo, si sono tagliate le pensioni cioè si continuano a prendere i soldi sempre dalla stessa parte a quelli che tengono in piedi questo Paese con il loro lavoro e non si va, invece, a combattere quelle diseguaglianze che non sono affrontate"
Salario minimo: battaglia rimane aperta
"Per quello che ci riguarda la battaglia per rinnovare i contratti nazionali, aumentare i salari, e per arrivare a una legge sulla rappresentanza che introduca anche il salario minimo è una battaglia che per noi rimane aperta, ed è al centro anche di questa mobilitazione e di questi scioperi". Ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, oggi a Napoli per la manifestazione Cgil-Uil. "Non abbiamo rinunciato a quella battaglia - ha aggiunto Landini - e diciamo che la scelta fatta dal Governo non è accettabile, anche perché si è fatto votare una legge delega. Siamo al solito strumento: hanno la maggioranza in Parlamento e la usano per non confrontarsi con le parti sociali e le forze politiche. Si sono fatti dare una delega dal Parlamento per fare quello che gli pare sulle questioni dei salari. E' una follia ed è una cosa sbagliata perché la gente sta vedendo che a gennaio non aumentano i salari, aumentano le bollette e le tariffe