Trema ancora la terra nei Campi Flegrei. Alle ore 16:34 i sismografi dell'Osservatorio Vesuviano hanno registrato un evento sismico nell'area dei Campi Flegrei. Il sisma, di magnitudo 1.8 con epicentro nei pressi della tangenziale, in località Cigliano, si è prodotto alla profondità di 2.8 chilometri. Accompagnato da un boato, il terremoto, durato diversi secondi, è stato avvertito in gran parte della zona rossa. Preoccupazione tra gli abitanti che hanno segnalato un forte tremore sui social. La scossa di terremoto, segue quella di magnitudo 2.8 delle 17:35 di ieri con epicentro preliminare in mare, nei pressi del pontile di Bagnoli.
"Come Comune di Napoli stiamo lavorando alla revisione dei piani d'evacuazione, ma voglio tranquillizzare i cittadini: è vero che c'è lo sciame sistemico che tutti avvertiamo ma gli indicatori che ci vengono all'Ingv non sono preoccupanti". Spiega il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dopo che ieri a Pozzuoli e nei quartieri dell'area occidentale di Napoli sono state avvertite altre due scosse. "Dobbiamo ricordare - ha aggiunto - che la caldera dei Campi flegrei è una di quelle più monitorate al mondo e dunque se ci fossero delle situazioni di preoccupazione lo sapremmo nei tempi giusti".
“Il nostro Paese ha sfide importanti" sotto il profilo della Protezione civile, "quella dei Campi flegrei è una zona a rischio giallo e quindi è alto il sistema di monitoraggio, che effettuiamo tra gli altri insieme al centro di vulcanologia. Comunque al momento non ci sono crisi imminenti, ci sono delle attività di sciami sismici a livello superficiale, che quindi vengono percepite in maniera distinta dagli abitanti". Spiega il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.
Secondo il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, 'non è in atto un vero allarme ma si sta comunque prestando la massima attenzione'. Nei CAMPI FLEGREI "si sta riproponendo quello che è successo all'inizio degli anni Ottanta, ovvero un aumento delle sismicità, chiaramente legata alla dinamica del vulcano in profondità ad alcuni chilometri. L'Ingv sta monitorando minuto per minuto l'evoluzione ma non siamo in grado di prevedere quel che può accadere, certamente ci stiamo avvicinando a una situazione di crisi come quella, appunto, di 40 anni fa. Dobbiamo quindi prestare la massima attenzione". A dirlo all'Adnkronos il geologo Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in merito allo sciame sismico che sta colpendo negli ultimi tempi i CAMPI FLEGREI, interessando la zona a Ovest di Napoli e i comuni limitrofi. "Anche oggi - prosegue l'esperto - siamo all'interno del range di magnitudo registrato nelle ultime settimane: è una evoluzione 'normale', abbiamo visto che c'è una maggiore frequenza di eventi e sta aumentando un po' l'intensità. Come Osservatorio Vesuviano dell'Ingv stiamo monitorando anche le variazioni eventuali di gas e la velocità del sollevamento del bradisismo". "Non abbiamo elementi che ci possano portare a dire che ci sarà una eruzione, però ci sarà un aumento della sismicità" facilmente prevedibile "dall'osservazione statistica del numero crescente di eventi. Per ora nessun allarme, certamente è una situazione su cui noi, come Istituto, abbiamo gli occhi puntati".